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Ve lo diciamo subito: no, non è una gag di Maccio Capatonda. È successo davvero, a Roma, come riportato dal Corriere. Tale C.P., 38 anni, quadro in un supermercato del litorale, ha ricevuto una lettera dalla propria azienda che aveva tutta l'aria della supercazzola. "In relazione alla professionalità dimostrata nello svolgere le mansioni assegnatele (…) l’azienda intende riconoscerle un premio pari a zero euro". Whaaat? Cioè, pensate se fosse successo a voi: prima l'illusione di ricevere un riconoscimento, poi la botta. "Col cazzo!" sembra voler sbeffeggiare l'autore della sadica missiva. Il dipendente, amareggiato, si è sfogato col giornale. "Mi sono sentito umiliato, quando l’ho letta. Congratulazioni, lei vale zero euro, questo ho pensato. Dopo tutti i sacrifici compiuti, vengo trattato come la vittima di uno scherzo. Solo che io sono una persona e lavoro sodo. Per questo ne voglio parlare, sono settimane che sto male", ha dichiarato C.P.. Ci sta.

Che poi è la conclusione la parte più inquietante: dopo avergli fatto sapere che gli doneranno un premio di zero euro, i boss continuano spiegando che "l’azienda, cogliendo l’occasione per congratularsi per l’obiettivo raggiunto, si augura che tale riconoscimento rappresenti un’ulteriore motivazione affinché il suo costante impegno professionale sia finalizzato al raggiungimento di crescenti risultati reciproci". Eh bè sì figa, zero euro caricherebbero chiunque, come no. "Sarebbe stato più dignitoso non scrivere nulla. Perché è vero: gli obiettivi non li ho raggiunti e non avrei meritato alcun premio. Ma prendermi in giro è un altro discorso". 

Vabbè allora, senza saper né leggere né scrivere, appare abbastanza chiaro che si sia trattato di un errore. Cioè, non può mica esserci un pirla così pirla da scrivere e inviare lettere simili giusto per il gusto di sbeffeggiare un dipendente, no? E infatti. "Mi hanno spiegato che la lettera non sarebbe dovuta partire - ha confermato il lavoratore ferito - Lo sbaglio aggiunge dolore. C’è stata una marcata insensibilità verso di me e un mio collega che ha ricevuto la stessa missiva". Sì, ok. Un po' di attenzione in più in effetti sarebbe stata gradita. Figa chi è il boss del supermercato, Il Megadirettore Galattico?

Che poi la lettera risale al 2021, possiamo capire che il C.P. fosse già in sbatti (come tutti) per la storia della pandemia. "Sono stati 12 mesi difficili – ha raccontato l’impiegato - L’emergenza Covid e la lunga assenza del nostro superiore hanno complicato il lavoro. Siamo rimasti in due a dirigere la baracca. Abbiamo fatto turni massacranti. Alzatacce alle 5, per rimanere in negozio fino alle 22,30 a controllare i conti e la merce. Ma non mi sono mai lamentato, perché il lavoro è sacro. Fin dal giorno dell’inattesa assenza del superiore, mi era chiara l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi. Quando ho visto la lettera, la mia prima reazione è stata l’incredulità. Poi ho provato rabbia e mortificazione per essere stato trattato da signor zero euro". E allora sì dai, un po' di scazzo ci sta tutto. 

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