La separazione dell'anno, quella consumata tra Ilary Blasi e Francesco Totti, provoca in molti di noi milanesi reazioni che oscillano tra il fottesega e il cazzomene transitando per l'aspetta che ti mostro la vastità del beep che me ne frega.
Certo, la notizia già faceva capolino tra le messe in piega e le tinte delle sciure. D'altronde, come intermezzo tra i racconti dell'estate a Santa e il planning del Capodanno a Courma, qualche spettegulèss a tema corna, patrimoni e alimenti ci sta sempre alla grande.
Tutto questo senza troppi sbatti, almeno per quanto mi riguarda, fino a pochi giorni fa.
Ormai mi conoscete, sono un tipo vintage, nostalgico e un po' boomer. Per questo la domenica ho ancora l'abitudine di comprare il quotidiano cartaceo e di leggermelo prendendo un caffè al bar.
Quando ho visto la foto di Totti in prima pagina pensavo che l'edicolante si fosse sbagliato e mi avesse dato il Corriere dello Sport, surrogato romano della Gazza.
Stavo già tornando indietro per chiedere il cambio con il Corriere, quello vero, quando mi sono accorto che in mano avevo proprio una copia del quotidiano di via Solferino con una lunga intervista al Pupone. L'ex capitano della Roma ha fornito rivelazioni choc sulla fine della relazione con Ilary ad Aldo Cazzullo (non proprio l'ultimo stagista della redazione online).
La mia reazione a caldo è stata di grande sdegno: ho immaginato Enzo Biagi e Indro Montanelli rivoltarsi nella tomba con la volontà di schiaffeggiare violentemente la pelata di Cazzullo.
La curiosità morbosa ha comunque vinto sullo scetticismo e sull'indignazione. Forse per evitare gli articoli sulle percentuali del Terzo Polo alle elezioni, più probabilmente perché una sbirciatina si dà sempre, mi sono letto l'intervista.
Un j'accuse pesantissimo che parte da molto lontano ( il ritiro dal calcio giocato del capitano romanista) tra liti, incomprensioni, mancato supporto nei momenti difficili e corna a nastro. Pare che l'ex letterina di Passaparola, forse per dispetto, abbia addirittura trafugato dalla cassaforte di famiglia i Rolex da collezione dell'ex capitano giallorosso.
Ilary non ha rilasciato commenti sull'intervista, ma è filtrato che potrebbe contrattaccare a Verissimo, in quanto negli ultimi anni avrebbe visto cose in grado di rovinare una cinquantina di famiglie. Apriti cielo, i social si sono scatenati, con gente schierata sui lati opposti della barricata.
Insomma, una realtà che fa veramente a pugni con l'immaginario di amore per sempre che dalla grande bellezza si propagava, fomentato da tutti i rotocalchi della penisola. Diciamoci la verità, noi milanesi nel nostro inconscio già lo sapevamo: la favoletta dell'amore da sogno nella Città Eterna non era credibile al di fuori del Grande Raccordo Anulare.
Siamo gente semplice. Troppo impegnati dall'ultima stagione de Il Trono di Spade, non abbiamo guardato le diverse serie tv dedicate all'ex capitano della Roma e abbiamo perso di vista Totti-Blasi all'inizio della loro storia tantissimi anni fa, considerandoli alla stregua di altre ennemila coppie formate da una soubrette e da un calciatore. Al limite ci siamo divertiti con le stories di Bobo Vieri e Pippo Inzaghi in discoteca, ma per dirla alla romana: che ce frega del Pupone?
Ora che questa faccenda ci viene propinata come trend topic viene spontanea la domanda: se invece di Ilary e Francesco fossero coinvolti due personaggi famosi milanesi, la separazione sarebbe gestita allo stesso modo?
L'unico paragone vagamente plausibile per fama ed esposizione mediatica è con i Ferragnez (Chiara e Fede, siete autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso, anche grattandovi dove vi pare).
Ecco, se fosse malauguratamente capitato a loro credo che certe sceneggiate romane non si sarebbero mai viste. Me li immagino insieme nella sede di Amazon a negoziare il contratto plurimilionario per la cessione dei diritti mondiali della centesima e ultima stagione della loro serie (The Ferragnez - Game Over), in onda su Prime in centocinquanta paesi e in differita su Marte e Saturno. In pratica il mantenimento e gli alimenti a Leone e Vittoria li pagherebbe Bezos sino ai bisnipoti.
Pensando a questa cosa mi rendo conto di stare idealizzando il rapporto di una coppia milanese di celebrities quasi come i romani hanno riposto fiducia nell'amore eterno di Ilary e Francesco.
Non sarà che anche dentro la Circonvalla abbiamo bisogno di credere alle favole?
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