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Editorial
bollette

Oh, ma vi è già arrivata la bolletta della luce? E quella del gas?

A me sì e siamo in emergenza vera, cari Imbruttiti.

Non si tratta più di piccoli sgami per salvare il pianeta, Greta, Friday for future e menate varie. Prima dei polmoni qui si rischia la bancarotta!

Sì, lo so che già mi state dando del Giargiana che si è trastullato tutta l'estate sbattendosene alla grande della caldazza e della siccità. Confesso alcuni peccati mortali: clima con gli split a palla, tre docce al giorno e lavatrici a mezzo carico nella fascia più costosa solo perché avevo pezzato la mia maglietta preferita che serviva per la serata.

Abbiate però un minimo di pietà per questo povero essere umano che ha appena ricevuto l'ultima bolletta elettrica, anzi, gli è pure già scattato il prelievo automatico sul conto corrente.  

A memoria non ricordo di aver mai pagato così tanto, quindi agguanto lo smartphone, scrollo con ansia la lista delle uscite giù sino allo scorso anno: more or less la metà. Figa che salasso!

Inizio a smaddonare richiamando tutti i santi del calendario e lamentandomi con chiunque mi capiti a tiro. Non capisco perché tutti mi guardino con compassione e qualcuno con un pizzico di invidia. Il barista, il prestinaio, la cassiera del super e persino il kebabbaro mi sbattono in faccia le loro bollette triplicate, quadruplicate, ennevolteplicate.

Sì, ma si può fermare o almeno arginare tutto questo o dobbiamo rassegnarci a un futuro di stenti e povertà?

Ecco alcuni piccoli trucchetti per un vero lifestyle anticrisi. Il ministro Cingolani sarà (forse) fiero di noi. 

Sembra una cazzata, ma il discorso di cuocere la pasta a fuoco spento funziona alla grande, ve lo garantisco. L'ha consigliato un premio Nobel e non fosse altro che con il risparmio di metano almeno siamo sicuri di riuscire a comprarla, la pasta (aumentata un botto anche quella, double digit direbbero in Bocconi). Ormai lo sanno tutti, basta spegnere il fornello dopo i primi due minuti di bollore, lasciare la pentola con il coperchio a fuoco spento per il tempo indicato sul pacchetto, più qualche giro di lancette a seconda di quanto la si desidera al dente. TAAC!

Se siete dei veri PRO verso la fine della cottura dello spaghettino categorico buttarsi sotto la doccia. La paura di mangiare la pasta scotta metterà la giusta dose di pepe nel culo, accellerando drammaticamente le operazioni di igiene personale e riducendo di conseguenza il consumo di acqua calda

Se poi scatta la libido, meglio se in doccia si entra in due in contemporanea, senza preliminari. La durata sarà mediamente corta per il 99% della popolazione maschile quindi non c'è alcun rischio di sforare i tempi e si ottimizzano le risorse idriche.

Le coccole romantiche lasciamole per il dopo: copertina di lana sulle gambe e cenetta a lume di candela. Preferibile procurarsi un cero gigante, modello processione di Sant'Ambrogio, così oltre a fare luce si scalderà anche un po' l'ambiente. Le valvole del riscaldamento saranno, infatti, inchiodate al minimo di sopravvivenza per tutto l'inverno.  

Per non essere indotti in tentazione si prega anche di svitare preventivamente le lampadine. Sì, tutte, senza eccezioni, fottesega se avete appena messo quelle a led. Via anche quelle. 

Vivere di giorno, dormire molto e seguire il ritmo delle stagioni. No, non ce lo sta ordinando il medico, ma l'A2A. Sprofondare in un letargo invernale potrebbe essere una buona idea. Specialmente se muniti della stessa pelliccia dell'orso Yoghi. Quindi cerette bandite sino alla prossima prova costume.

Capitolo lavatrice e lavastoviglie, vicini permettendo, meglio usare gli elettrodomestici la sera o il mattino prima delle otto o direttamente nel weekend (prima però fate un check che l'ultimo call center che vi ha stalkerato per settimane sul contratto dell'energia non vi abbia tolto la mitica tariffa bioraria). Figa le basi!

Che altro dire? Spariamo una raffica di trucchetti in rapida sequenza: staccare la presa alle tv spente (lo standby è il male assoluto!), cellulari e tablet in modalità risparmio energetico fisso, aprire il frigo solo tre volte al giorno a ore pasti. So che siamo sempre connessi, ma scollegare qualche ora il router Wi-fi non fa mai male, non fosse altro che ha più luci di un albero di Natale.

Ecco, come arriveremo al 25 dicembre non lo so, di sicuro le letterine non saranno più inviate in Lapponia, ma direttamente a Metanopoli, ridente località nei pressi di San Donato. Al posto delle renne il cane a sei zampe, sperando che Babbo ENI (gas e luce) ci porti in dono, non dico uno stralcio, ma almeno una dilazione di pagamento. 

Figa, che ansia. 

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