Sappiamo bene che sbatti è avere sempre le vacanze centellinate, le solite due settimane di ferie ad agosto. Periodo infernale perché partono (quasi) tutti, gli hotel e le case costano un botto e le spiagge sono sempre affollate. Domandone: vi piacerebbe, piuttosto, avere ferie illimitate? Prendervi una pausa quando cazzo vi pare, senza dover contare da contratto quanti giorni liberi avete a disposizione? E se vi dicessimo che alcune aziende, anche in Italia, offrono questa possibilità?
Ma prima di arrivare in Italia, facciamo un saltino negli States. Qui, in ordine di tempo, l'ultima big ad aver ceduto alle ferie illimitate è Microsoft, come riportato da The Verge, che cita una mail inviata ai lavoratori stipendiati dell’azienda dalla direttrice delle risorse umane Kathleen Hogan. In pratica i lavoratori dell'azienda (ma solo quelli americani, ocio) hanno a disposizione il Discretionary time off (Dto), un permesso da usare a propria discrezione e che rende il modello lavorativo di Microsoft molto più flessibile. Funziona così: i fortunati dipendenti della multinazionale possono godere dei permessi illimitati, ma hanno anche un pacchetto base di dieci giorni di ferie aziendali, congedi, permessi per malattia e salute mentale, per prestare servizio come giurato in un tribunale o per lutto. Chi si ritroverà con un saldo ferie inutilizzato tra i dieci concessi, riceverà come bonus un pagamento una tantum nel mese di aprile. Tutto bello, anche se non è chiarissimo se questa nuova libertà comporterà - in qualche modo - un pegno economico.
Prima di Microsoft già aziendone come LinkedIn, Virgin, Oracle, Netflix e Goldman Sachs hanno introdotto iniziative simili, seppur con alcune differenze tra l'una e l'altra. A proposito delle ferie illimitate, il fondatore di Virgin, Richard Branson, ha spiegato: "Se qualcuno dei miei dipendenti vuole andare in vacanza per due mesi, può farlo. Se deve andare a un matrimonio, o a un funerale, non deve neanche chiederlo. Ci vada e basta". Del resto il Branson introdusse questa novità già nel 2015, che visionario. "Credo che il numero di giorni di ferie concessi in America (mas o menos 15 giorni ndr) sia una vergogna. Come diavolo fanno le persone a trovare del tempo per stare con i propri bambini o i propri partner?". 92 minuti di applausi.
Tra le Italiane, un caso significativo è sicuramente quello di Bitpanda, di cui vi avevamo già parlato. Bitpanda è una piattaforma di investimento digitale fondata nel 2014 a Vienna, con uffici anche a Milano. Da tempo si è deciso che le ferie, in azienda, sono illimitate e i dipendenti possono scegliere quando e per quanto assentarsi. "Non si tratta di quanto tempo dedichi al lavoro, ma di quello che riesci a ottenere", avevano spiegato quelli di Bitpanda. "L’importante è che ogni lavoratore raggiunga i propri obiettivi. Contano i risultati, più dei giorni di lavoro". Obiettivi, appunto. Tempo fa abbiamo intervistato Alessandro Raguseo, fondatore di Reverse, secondo il quale le ferie illimitate non sono una figata a prescindere. "La scelta aziendale di prevedere ferie e permessi illimitati funziona quando l’azienda si basa su una solida cultura per obiettivi e non per ore lavorate", aveva confermato Raguseo.
Il boss di Reverse ci aveva anche illuminato sul fatto che "purtroppo le aziende italiane non hanno ancora sviluppato in modo abbastanza forte questa concezione e oggi probabilmente solo un 1% delle imprese del nostro Paese potrebbe adottare una scelta di questo tipo". Tra le poche aziende italiane che hanno adottato le ferie illimitate citiamo la Velet Media, azienda veneta di comunicazione, e il gruppo OneDay, business & community builder. Un po' pochine, no?
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