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Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di settimana corta, ricordate? Abbiamo intervistato Alessandro Raguseo di Reverse, che ci aveva illuminati in merito al fatto che in Italia non siamo davvero pronti per modelli lavorativi d'avanguardia, tipo settimana corta, appunto, o ferie illimitate. A meno che - ci ha spiegato il Raguseo - non si parli di un’azienda dotata di una solida cultura per obiettivi e non per ore lavorate. Sarà forse per questo che, invece, da Bitpanda certi benefit aziendali sembrano funzionare alla grande. Parliamo di agi tipo ferie illimitate retribuite, periodi di pausa collettivi, 20 settimane di congedo parentale per i neogenitori e la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo fino a 60 giorni all’anno. Il paradiso del dipendente, in soldoni.

Bitpanda è una piattaforma di investimento digitale fondata nel 2014 a Vienna, con uffici anche a Milano, di cui si sta parlando molto perché ha deciso di migliorare la sua politica sui benefit aziendali per offrire più flessibilità ai quasi mille dipendenti. "Vogliamo che Bitpanda sia il luogo dove le nostre persone possano crescere e stare al passo in uno dei settori più impegnativi e in rapida crescita", ha commentato il Ceo e co-founder Eric Demuth. "Con il nostro nuovo approccio improntato alla flessibilità, vogliamo essere sicuri che tutti abbiano la possibilità di prendersi una pausa dopo periodi molto impegnativi e abbiano l’opportunità di dare il meglio di sé". Ma vediamoli nel dettaglio, questi benefit.

Ferie illimitate. Nell'intervista a Raguseo, il fondatore di Reverse ci aveva spiegato che questo tipo di benefit è adatto alle aziende che lavorano per obiettivi, altrimenti il rischio è che il dipendente se ne approfitti. Quelli di Bitpanda hanno deciso che, a partire dal 1° aprile, le ferie in azienda saranno illimitate. Avete capito bene: i dipendenti potranno scegliere quando e per quanto assentarsi. In Italia sembra fantascienza, eppure in luoghi evoluti tipo Silicon Valley è la norma. Anche Netflix ha adottato questo modello. "Non si tratta di quanto tempo dedichi al lavoro, ma di quello che riesci a ottenere", hanno spiegato quelli di Bitpanda. L’importante è che ogni lavoratore raggiunga i propri obiettivi. Contano i risultati, più dei giorni di lavoro". Come ci aveva detto Raguseo, effettivamente.

Pause collettive. Per molti questo benefit rappresenta una vera e propria novità. Mai sentito. Bitpanda ha deciso di introdurre due Recharge Break all’anno. Si tratta, per l'appunto, di pause collettive, retribuite al 100%, che sono concesse nello stesso periodo a tutto il team. Ogni dipendente ha la libertà di staccare, di fare un po' di detox dal lavoro. Ovvio, c'è chi deve restare per forza operativo altrimenti la baracca non va avanti (tipo il supporto clienti), ma questo significa solamente che la pausa se la prederanno in un altro momento. Bè, sembra davvero entusiasmante, no?

Flessibilità. Dimenticatevi l'ansia di arrivare puntuali o l'angoscia di non poter andare via fino alle 18. La nuova politica di welfare di Bitpanda prevede massima flessibilità sugli orari e sul luogo di lavoro. Non è nemmeno necessario lavorare per forza cinque giorni a settimana. Flessibilità docet. Con la pandemia "Abbiamo dimostrato di essere in grado non solo di adattarci, ma anche di prosperare mentre lavoriamo da remoto". Insomma, ognuno può lavorare un po' come vuole: in office, ibrido (50% del tempo in ufficio, 50% a distanza) o smart working, anche all'estero, fino a un massimo di 60 giorni lavorativi all’anno. L'unica condizione è che l’80% delle ore lavorative siano sovrapposte a quelle del proprio team. Ci sta.

Ultima novità, molto figa, riguarda il congedo parentale: 20 settimane retribuite per tutti i genitori (naturali, surrogati e adottivi), senza distinzioni di genere. Cinque mesi, anche meglio di Nestlé che è arrivata a 3. Raga, ve lo abbiamo già detto che quelli di Bitpanda stanno pure a Milano, sì?

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