Più di sette anni fa scrivevo il mio primo pezzo per questo blog. Parlava dei personaggi più strambi che ai tempi incontravo ogni giorno in metropolitana.
Tranquilli, non lo riposto. Anche se nel 2016 faceva molto ridere, è giusto che quelle parole restino salvate per i posteri su qualche server pieno di polvere del decennio scorso. Però...
Visto che dopo tutto questo tempo siamo ancora qua (eh già) sia io che prendo la metro, ma pure voi che mi leggete dall'altra carrozza, perché invece non fare un aggiornamento? Un bell'update ai giorni nostri, giusto per usare qualche inglesismo ad cazzum.
Già, perché l'experience che ATM ci offre è sempre più di livello. Nuovi mostri affollano il mezzanino trasudando bestialità e alimentando di disagio il sottosuolo meneghino.
Proprio così, ho pensato, dopo aver ricevuto sul muso l'ennesimo colpo di zaino (in realtà prima ho tirato giù la Madonnina dal Duomo). Dentro a quegli zainetti griffati ci sono PC portatili, borracce in alluminio, schiscette appuntite e altri oggetti contundenti. Roba che fa male! Pure la voce dell' ATM spesso ricorda che è un gesto di educazione non portarli sulle spalle, ma niente, loro continuano. Se poi è un giorno di pioggia, la combo con l'ombrello bagnato implica un'occupazione di cinque metri quadrati. Altro che distanziamento sociale, da questi devi tenere la distanza di sicurezza.
Che poi, vi chiedo, ma non avete paura che vi zanzino tutto quello che avete messo dentro a quel cazzo di zaino?
D'altronde in metrò ormai è più facile incrociare Valerio Staffelli che insegue un gruppo di borseggiatrici rispetto agli energumeni della security a ciò preposti. Anche qui la voce dell'ATM ci avvisa che sulla tratta è stata rilevata la presenza di malintenzionati. Come dire, abbonato avvisato, mezzi sicuri. Come no...
Il metrò di Milano è una giungla che ha il suo sound, ad alta concentrazione di decibel. Siamo passati dai latinos con ritmi caraibici sparati da casse made in China a gruppetti di ragazzotti con l'acne e i vestiti firmati che vomitano trap e testi di protesta dai loro iPhone da minimo 1K (made in China anche quelli). Mi resta sempre quell'idea quasi romantica che per potersi permettere quel telefono e le cose che indossano i loro nonni baby pensionati abbiano dovuto cedere il quinto a qualche finanziaria.
Questa sì che sarebbe giustizia sociale, non come quel vecchietto dall'equilibrio instabile al centro della carrozza del quale i generazione Z non si accorgono neppure, spaparanzati sui sedili avvolti dalle rime di Sfera Ebbasta.
Che poi forse la trap è il male minore di questa quotidianità. A tal proposito, apro una petizione per il ritorno di Metroman a Milano, perché ora chi si esibisce con l'autotune nel vagone per qualche moneta fa sanguinare le orecchie. Si stava meglio quando si stava peggio...
Anche perché con gli smartphone che dominano, un viaggio in metropolitana è diventato un'esperienza abbastanza triste.
Noi che leggiamo libri in carrozza siamo una minoranza. Alcuni rispondono alle mail aziendali per dimostrare di essere operativi H24, la maggior parte guarda video stupidi sui social o gioca a Candy Crush Saga.
Penso questo quando mi sento leccare la gamba. Mi volto di scatto, è un labrador che si sta dedicando a inumidire i miei pantaloni. La sua padrona tiene il guinzaglio molto allentato e spalanca il sorriso.
Non si preoccupi è bravissimo penso sia la versione 2023 del Venga venga l'ho fatto castrare di un vecchio film di Renato Pozzetto.
Per fortuna non ho paura dei cani e al labrador dò pure una carezza, ma dentro di me elaboro che vorrei tanto dire alla tizia ti mando poi lo scontrino della lavanderia così la prossima volta lo tieni più corto il guinzaglio. Mi limito a un sorriso forzato e invoco il karma. Così accade che alla successiva fermata salga una labrador in calore e parta un'ammucchiata ingestibile. Godimento assoluto.
Dopo tanti anni io mi definisco ormai un PRO dei mezzi pubblici, ma in questo periodo fatico parecchio a trovare i miei spazi. Troppi monopattini che occupano i vagoni, troppi saltatori di tornello, troppa gente che parla ad alta voce, pure quella dell'ATM che annuncia gli scioperi del venerdì con l'accento milanese mi è indigesta.
Sarà che sto invecchiando e mi sale la puzza sotto al naso. Ah no, è solo qualcuno che non si è lavato, un grande classico. Certe cose non cambiano mai, ma almeno adesso è raccomandato indossare una FFP2.
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