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Avete bisogno di riposo? Per le vacanze 2023 il trend da seguire è lo “sleep tourism”

Dopo il turismo olfattivo, sta prendendo sempre più piede il turismo del sonno: alberghi e resort organizzano ritiri dedicati al riposo e progettano stanze dotate di ogni comfort utile a favorire una profonda e benefica dormita.

Andare in vacanza è senz’altro un buon modo per rilassarsi e magari recuperare un po’ di sonno. Poi chiaro, dipende dal tipo di soggiorno. Ci sono anche viaggi particolarmente stancanti e adrenalinici, che per quanto entusiasmanti, ci fanno tornare at home belli sfatti. Ecco perché, se sentite davvero il bisogno di staccare e riposarvi, il trend che dovete fare vostro è quello dello sleep tourism. Non c’è bisogno di tradurre, no?

Proprio come il turismo olfattivo, il turismo del sonno è una moda che negli ultimi anni ha acquisito crescente popolarità, tanto che in ogni parte del mondo un giorno sì e l’altro pure spuntano pacchetti ed experience incentrate proprio sul sonno. L’interesse pare sia cresciuto clamorosamente post pandemia, e molti hotel di livello hanno deciso di dedicare la loro attenzione ai clienti che soffrono di privazione del sonno. Qualche esempio? Tel chi.

Nell’ultimo anno il Park Hyatt New York (5 stelle, fronte Central Park, tanta roba) ha aperto la Bryte Restorative Sleep Suite, una suite gigantesca piena di servizi utili a migliorare il sonno ideati da professionisti del settore e potenziati dall’intelligenza artificiale. Il letto, specialissimo, consente agli ospiti di combattere il jet lag, addormentarsi più rapidamente e rimanere addormentati più a lungo, perché è in grado di regolarsi dinamicamente per alleviare i punti di pressione e controllare il clima durante le varie fasi del sonno. Il letto, inoltre, è in grado di memorizzare le preferenze di sonno dei vari clienti, che le potranno ritrovare ogni volta che torneranno in hotel. Che benessere. Non solo: la stanza comprende diffusori di oli essenziali, maschere per dormire e una raccolta di libri dedicati al sonno. Insomma, mancano giusto le pecorelle intente a pascolare.

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parkhyattny

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La catena Rosewood Hotels & Resorts ha recentemente lanciato una collezione di ritiri chiamata Alchemy of Sleep, progettati per “promuovere il riposo” attraverso trattamenti che inducono il sonno. I ritiri offrono una varietà di pratiche dedicate anche ad alimentazione, movimento e consapevolezza, e presentano un mix di trattamenti, esperienze, consulenze di esperti e lezioni che promettono agli ospiti di rivoluzionare il modo in cui si approcciano al riposo.

C’è poi Zedwell, il primo hotel londinese, sito a Piccadilly Circus, incentrato sul sonno, dotato di oltre 700 camere insonorizzate e senza finestre. Ogni room è stata pensata per rimuovere gli elementi disturbanti come come finestre, tecnologie complicate e dispositivi che posson generare ansia. Ma andiamo avanti: a Coimbra, in Portogallo, il produttore svedese di letti Hastens ha fondato il primo Hästens Sleep Spa Hotel, un boutique hotel di 15 camere dotate – ovviamente – di letti assurdamente comodi e una selezione di cuscini personalizzata per ogni esigenza.

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“Le persone spesso associano il viaggio a pasti scadenti, vita notturna, visite continue e sonno scarso – ha spiegato la ricercatrice del sonno Rebecca Robbins a CNN Travel – Adesso penso che sia in atto un enorme cambiamento sismico nella nostra consapevolezza collettiva e nell’assegnare la giusta importanza al benessere”. E, come detto, pare che la pandemia abbia contribuito a questo cambiamento: uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine ha rilevato che il 40% degli oltre 2.500 adulti intervistati ha riportato una riduzione della qualità del sonno dall’inizio dell’emergenza Covid. Che dite Imbruttiti, ve la fareste una bella vacazina sonno-centrica?

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