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Ma quindi i saldi estivi a Milano quando cominciano? Data, info e consigli per non farsi fregare

Siamo tutti d'accordo che il centro commerciale nel primo weekend dei saldi è peggio di un girone dell'inferno. Però è anche vero che trovare un oggetto del desiderio scontato - per dire - del 50%, è pura goduria

Raga, non cominciate col dire che non ve ne frega un cazzo, che indosserete i soliti vestiti anche quest’anno, che “lo shopping no, per carità”, che tanto non è vero. Un’occhiatina agli sconti in tempo di saldi, almeno online, si fa sempre. Poi chiaro, siamo tutti d’accordo che il centro commerciale nel primo weekend dei saldi è peggio di un girone dell’inferno. Però è anche vero che trovare un oggetto del desiderio scontato – per dire – del 50%, è pura goduria. Nel mentre che riflettete su cosa fare, se provare con coraggio a mischiarvi alla folla o se smanettare online, noi vi diamo tutte le info basic sui saldi estivi che stanno per arrivare.

La data da cerchiare in rosso sul calendario è giovedì 6 luglio. Un po’ in ritardo rispetto al solito, come confermato dalla Regione. “La delibera di giunta 14 dicembre 2011, n. IX/2667, stabilisce di fissare come date di inizio per i saldi estivi, il primo sabato del mese di luglio, ma nella seduta del 22 marzo 2023 della conferenza delle regioni e delle province autonome è stato approvato, per l’anno 2023, il posticipo della data di inizio dei saldi estivi al 6 luglio 2023”. Quindi, non sabato primo luglio. Il sito della Regione Lombardia spiega inoltre che la durata massima del periodo dei saldi è di sessanta giorni, quindi finiranno domenica 3 settembre. Vabbè, tanto ora di settembre saranno rimasti giusto i bermuda XXXXXXL e qualche canotta con i buchi. Come sappiamo, è la rapidità a fare la differenza.

In ogni caso, non fatevi prendere dalla foga e siate sempre sgamati. Tipo, sappiate che durante i saldi i commercianti hanno l’obbligo di esporre, vicino al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. Che altrimenti a fare i furbetti siam capaci tutti. Altra cosa: i prodotti in saldo devono essere separati da quelli in vendita a prezzo normale, o comunque bisogna piazzare dei cartelli ben chiari per specificare la differenza. Se il prodotto per qualche motivo risultasse difettoso, potete farvelo sostituire senza problemi con un altro articolo sano, oppure chiedere il rimborso del cash. In ogni caso, scontrino sempre presente. Non per niente, questo è il primo dei dieci consigli del Codacons in vista dei saldi, consigli che è sempre bene tenere a mente per non farsi fregare alla grandissima. Vai col recap.

1. Conservare sempre lo scontrino. Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per  denunciare il difetto. Hashtag sapevatelo.

2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce piazzata in vendita come saldo, dev’essere l’avanzo della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Non scherziamo.

3. Girare: nei giorni precedenti l’inizio dei saldi, se avete voglia, andatevi a fare un giretto per i negozi a segnari quello che assolutamente vi interessa,  segnandone  il  prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato e andare a colpo sicuro.

4. Raga, idee chiare: cercate di decidere in anticipo cosa volete comprare, così evitiamo quelle scene pietose tipo il rientro a casa pieni di roba inutile, che non ci serve, ma che ci sembrava super conveniente.

5. Diffidare  degli  sconti  superiori  al  50%, spesso nascondono merce non proprio nuovissima, o  prezzi vecchi falsi (si  gonfia  il  prezzo  vecchio  così  da  aumentare la percentuale di sconto  ed  invogliare maggiormente all’acquisto). FBL.

6. Meglio andare sicuri nei negozi di fiducia, o comprare prodotti di cui si conoscono già prezzo e qualità, in  modo da poter valutare facilmente la convenienza dell’acquisto.

7. Negozi e vetrine: oh, non comprate in negozi che non espongono il cartellino col vecchio prezzo, affiancato da quello  nuovo e dal valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo, inoltre, dev’essere esposto in maniera super chiara.

8. Provare i capi non è obbligatorio. È  rimesso  alla  discrezionalità  del  negoziante.  Il consiglio, però, è di diffidare dei capi che possono essere solo guardati. Che poi magari li indossiamo a casa e facciamo cagare.

9. Pagamenti: nei  negozi  che espongono in vetrina  l’adesivo della carta di  credito  o  del  bancomat,  il  commerciante  è  obbligato  ad  accettare  queste  forme  di  pagamento anche per i saldi, senza costi aggiuntivi.

10. Fregature: pensate di essere stati fregati? Fate una call al Codacons o chiamate i vigili urbani. Non si scherza un cazzo.

Tutto chiaro?

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