Milano è capitale di tante cose: della moda, del design, degli affitti folli. Ma adesso scopriamo che è anche capitare della cultura, perché spendiamo un botto di soldi fra libri, mostre, teatro e concerti. E visto che oggi comincia Bookcity, il pretesto è d'obbligo per un focus dedicato a questa nostra passione intellettuale. Un po' di info ci arrivano dall'Osservatorio per Bookcity su Lettura e consumi culturali a Milano, che ci permette di scoprire che nella City si concentra il 12% della spesa culturale italiana (e consideriamo che la popolazione residente è il 2,3% di quella nazionale eh).
Ma spariamo un po' di percentuali.
Nel Comune di Milano si concentra il 27% della spesa nazionale per la visita di mostre, con un 23% di pubblico (calcolato in base al numero di ingressi); piace molto anche il teatro lirico, con un 25% di spesa nazionale e il 20% del pubblico. E i concerti? Benone: per assistere allo show di un artista o di una band, di qualunque genere, si spende il 15% della spesa nazionale (10% del pubblico). Il 15% della spesa nazionale va via per spettacoli di balletto, che contano l'8% del pubblico; il 12% della spesa nazionale per concerti di musica classica e il 13% di pubblico, l'11% della spesa nazionale per spettacoli di teatro di prosa e il 9% del pubblico. E i libri? Oh, leggiamo un botto. Per romanzi e compagnia bella si segnala il 10% della spesa nazionale (librerie fisiche e online e supermarket), poi ci sono un 5% della per biglietti del cinema (5% del pubblico). Parlando volgarmente di cash, dall’indagine emerge che i libri sono in vetta ai consumi culturali milanesi con 167 milioni di euro nel 2022. Oh, più che il calcio, che si ferma al secondo posto con 104,404 milioni. Seguono poi concerti pop, rock e di musica leggera (102 milioni), discoteche (51 milioni), mostre (27,494 milioni), teatro lirico (21,274 milioni), teatro di prosa (18,453 milioni), cinema di sala (17,566 milioni), teatro di rivista e musical (11,813 milioni), altre forme di spettacolo (8,258 milioni), balletto (4,723 milioni), concerti di musica classica (4,619 milioni) e altra roba.
"Milano – ha commentato Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) – sta diventando il centro della produzione culturale italiana. Non si tratta solo di milanesi va detto. Ma dipende dall’essere Milano un polo attrattivo". In termini assoluti la spesa è stata nel 2022 di 549,453 milioni di euro includendo anche gli eventi sportivi; 368,254 milioni senza. Per i libri - dicevamo - spendiamo un sacco, tanto da essere il primo capitolo di spesa. Ma a cosa si deve questo successo? "Le librerie fisiche, che qui esistono ancora - ha detto a Repubblica Barbara Hoepli, vicepresidente della casa editrice Hoepli - Il fatto che molte case editrici e giornali abbiano sede a Milano. La presenza di istituzioni che sostengono e valorizzano il mondo del libro. E l'alleanza tra pubblico e privato, che nella nostra città è particolarmente virtuosa".
Per quanto riguarda le attività, andare al cinema resta la più prefe dai milanesi (63%), nonostante l'ormai impietosa concorrenza delle piattaforme di streaming; seguono le visite a musei, mostre, rassegne d’arte o monumenti (52%), i concerti di musica pop, classica o lirica (40%), il teatro (22%), i saloni del libro, festival letterari, incontri con autori (19%). Su Milano, le manifestazioni che tirano di più sono le Giornate del Fai, la Milano Comics and Games e Novegro Comics and Games, Fest - Festival delle serie tv, Salone del Mobile con Design Week e Fuorisalone e BookCity. Quali sono invece gli spazi culturali che bazzichiamo di più? In pole position Triennale, Fondazione Feltrinelli e Fabbrica del Vapore. Ma anche Fondazione Corriere della Sera, Palazzo Sormani, Palazzo Reale, Fondazione Prada e Gallerie d’Italia. E insomma, tutti questi dati non stupiscono perché Milano è capitale pure degli eventi. Nel 2022 ci sono stati 41.400 eventi culturali, oltre cento ogni giorno. Ci sta quindi che la gente si prenda bene: nel 2022 il 60% dei milanesi sopra i 14 anni ha partecipato ad almeno uno di questi eventi, nel 2023 la percentuale è cresciuta al 79%.
Oh dai, meniamocela!
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