Giulia Carta, 23 anni, di Modena, con due lauree in inglese con lode, sembrava destinata a un futuro brillante. Ma, come riporta Il Messaggero, nonostante sia specializzata in relazioni internazionali e studi europei, ha passato ben cinque mesi alla ricerca di un lavoro, ottenendo però solo silenzio tombale in seguito alle sue candidature. Colpa, pensate un po', dell'intelligenza artificiale. Ora lavora come project manager a Bruxelles per la testata internazionale Politico. Ma com'è possibile?
Dopo il liceo linguistico, Giulia ha studiato alla Tilburg University, Paesi Bassi, dove ha conseguito la laurea triennale in Liberal Arts and Sciences con specializzazione in scienze sociali. Successivamente, alla Maastricht University, ha ottenuto una laurea magistrale in European Studies: Global Policy and Governance Challenges. Insomma, ha scelto di studiare in inglese per avere il best of the best. Nonostante il percorso accademico al top, Giulia ha preso un bel po' di porte in faccia: "Mi sono laureata ad agosto 2023, ma cercare lavoro senza esperienza era un problema" confessa. Con ben due lauree, si è ritrovata a fare la cameriera o l’hostess agli eventi, inviando candidature per cinque mesi. "Mandare CV era diventato il mio lavoro: ne inviavo cinque al giorno. La cosa peggiore era non ricevere risposta, è stato frustrante. Ero disposta a tornare in Italia, ho mandato curricula anche a Roma, ma nulla."
Il cambiamento è arrivato quando ha capito che stava completamente sbagliando approccio. "L’università non insegna come preparare un curriculum e io lo facevo male. Mi sono affidata a una consulente privata, abbiamo avuto meeting settimanali per un mese e mezzo e mi ha aiutato a curare la mia immagine, il marketing di me stessa." Con il nuovo curriculum, Giulia ha finalmente ottenuto il lavoro dei suoi sogni. Brava, brava eh.
La chiave del suo successo? Presentarsi in modo corretto e usare le giuste key-word nel curriculum. "Usavo l’Europass - racconta Giulia - poi ho scoperto che è importante scrivere il titolo lavorativo in base alla posizione per cui ti stai candidando, anche se non hai esperienza nel campo e speri solo di ricoprire quel ruolo un giorno. Le parole giuste sono fondamentali perché molte aziende usano software di selezione e, se non trovano le key-word, sei fuori automaticamente." Ah. Non si usa più far leggere i curriculum agli umani?
Scoprire che era stata scartata probabilmente da un software di selezione automatica è stata una rivelazione amara per la ragazza. "Mi sono sentita frustrata, ho pensato di aver perso tempo. Dopo tutto il mio percorso, due lodi e un master, pensavo che il lavoro mi cadesse dal cielo, invece no." Come ovviare a questo problema? Per non essere scartati dall'AI, Giulia consiglia ai giovani di informarsi precisamente su come entrare nel mondo del lavoro. "Le università non aiutano su questo. Fate un curriculum conciso, di una pagina, e adattate la vostra candidatura a ogni annuncio di lavoro. Curate il vostro profilo LinkedIn, perché le aziende lo controllano"
Nonostante le difficoltà che le ha procurato, Giulia stigmatizza l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro. "L’AI non va condannata in toto. Può aiutare nelle attività lavorative giornaliere. La uso anche io per scrivere mail." Insomma, adattarsi ai technological changements è essenziale. Ma a volte, bisogna provare a batterli in intelligenza.
Autrice: Francesca Tortini
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