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Eh sì. Elisabetta Franchi è di nuovo nell’occhio del ciclone.

La Betty Blue Spa, la sua nota casa di moda, ha attirato attenzioni su di sé non solo per le sue collezioni, ma anche per alcune dichiarazioni che le sono costate un aspro verdetto giudiziario. La sezione "lavoro" del tribunale di Busto Arsizio ha stabilito, infatti, che alcune affermazioni di Franchi, pronunciate durante l'evento "Donne e Moda" del maggio 2022, avevano un "carattere discriminatorio". Per chi si fosse perso questa vicenda (probabilmente solo se vivete sotto una roccia), Elisabetta Franchi aveva affermato di preferire - per le posizioni "importanti" della sua azienda - uomini o donne sopra i 40 anni.

La motivazione? Delicatissima.

"Oggi le donne le ho assunte ma sono "anta", questo va detto, comunque ancora ragazze ma cresciute. Se dovevano far figli o sposarsi lo hanno già fatto e quindi io le prendo che hanno fatto tutti i giri di boa e lavorano h24, questo è importante". La sua posizione aveva scatenato polemiche e divergenze sul web - ovvio - che non hanno preso proprio benissimo le sue parole: "Ho cercato di dare una risposta all'assenza di donne nelle posizioni gerarchiche nella moda" aveva spiegato Franchi. "La conclusione è che donne dirigenti nel nostro ambiente non ne esistono, perché nel momento in cui una trentenne si assenta per maternità non ritrova la posizione che aveva lasciato. E questo perché da noi lo Stato non riesce a dare il sostegno che c’è altrove" ha provato a giustificarsi, senza grandissimo risultato, va detto.

La stilista aveva poi sottolineato che il lavoro nella moda non è tutto lustrini e paillettes. "La gente pensa che il lavoro della moda sia tutto un lustrino: è una realtà durissima, in cui bisogna stare sul pezzo e prendere al volo un aereo. Io stessa sono una madre che dopo tre giorni dal taglio cesareo era in azienda: è stata una violenza". Queste frasi, manco a dirlo, hanno scatenato un putiferio mediatico allucinante e attirato l'attenzione dell'Associazione Nazionale Lotta alle discriminazioni. La sentenza è arrivata: Betty Blue Spa dovrà versare all'associazione un risarcimento di 5 mila euro (più interessi legali) e pagare le spese legali di 3.500 euro. Poca roba, a livello di cash. L'azienda dovrà inoltre pubblicare il dispositivo della sentenza sui principali quotidiani nazionali, a proprie spese.

Come ha reagito la Eli? "Credo fermamente che ci sia 'gente' a cui dà fastidio una donna di successo" ha dichiarato al Corriere, commentando la condanna. "In più una dona come me che ha raggiunto il successo senza scendere a compromessi, una donna che si è fatta da sola partendo dal basso. Mi vedono come Miranda de Il diavolo veste Prada, quando in realtà non sono differente da tanti altri imprenditori. Non c’è quel clima che viene descritto".

Franchi si è detta "totalmente schierata dalla parte delle donne, lotto per loro, ho voluto fortemente supportare la squadra femminile del Bologna sia come sponsor che parlandone sui social". Mah. "Se subito dopo l’evento Donna e Moda posso essere stata fraintesa (questa cosa ci ricorda?) e ho ricevuto critiche, e dopo il mio intervento da Vespa a Porta a Porta qualche dubbio era rimasto, ora credo che la gente abbia capito che c’è un accanimento verso la mia figura di imprenditrice. Stavolta mi sono davvero stancata, vorrei essere giudicata dai fatti e non dalle parole".

Ma non è finita qua. Il giudice Francesca La Russa ha ordinato alla Betty Blue Spa di promuovere un abbandono consapevole dei pregiudizi di età, genere e carichi familiari nelle selezioni per posizioni di vertice. Questo include l'adozione, entro sei mesi, di un piano di formazione aziendale con corsi annuali su politiche antidiscriminatorie, ai quali dovranno partecipare tutti i dipendenti. Un piano rivoluzionario che, Elisabetta, dovrà accettare senza fiatare.

La stilista si trova ora a dover gestire non solo le passerelle e le collezioni, ma anche un piano aziendale che promuova la parità di genere e combatta i pregiudizi, una sfida forse ancora più ardua di quella di stupire il pubblico con i suoi abiti.

 

Autrice: Francesca Tortini

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