Taylor Swift è un fenomeno incomprensibile. Alt: non perché non sia talentuosa, ci mancherebbe. Lo è. Al netto dei gusti, è sicuramente una queen del pop made in USA. Ma - onesti - qualcuno si ricorda qualche sua canzone? Cioè, puoi non essere fan di Madonna, Britney, Gaga, Beyoncé, Shakira, Rihanna, ma sicuro almeno una o due hit le conosci. Taylor Swift, invece, riesce a coniugare un successo planetario con un'altrettanta indifferenza da parte dei più.

Com'è possibile?

Eh, abbiamo detto che è un fenomeno incomprensibile raga. Che poi non è tanto il fatto che piaccia ad un sacco di persone. È che ha un potere enorme, è riuscita - con i suoi concerti - a pompare il Pil americano e persino a causare terremoti. Tutto vero. E l'effetto Taylor Swift ha iniziato a farsi sentire anche qui da noi. Ai concerti del 13 e 14 luglio a San Siro ci saranno 160 mila persone, che genereranno un indotto da 42 milioni di euro, secondo i dati European Cities Marketing. Il fatturato degli alberghi di Milano, secondo le stime, aumenterà addirittura del 200-300%.

Ma WTF!!!

Non stupisce, quindi, che The Eras Tour di Taylor Swift abbia battuto il record del tour più redditizio di sempre nel 2023, superando il miliardo di dollari di incassi. Gli ultimi numeri clamorosi riguardano i trasporti: secondo uno studio condotto da Trainline, i passeggeri che da Roma raggiungeranno Milano il weekend del 13 e 14 luglio sono cresciuti del 92%. Quelli che arriveranno da Napoli del 117%!

Cosa stanno combinando i fan di Taylor Swift a Milano

Ora che avete il quadro generale del fenomeno, approfondiamo la questione dei fan di Taylor... pardòn, degli swifties. Pare infatti che i seguaci più agguerriti della cantautrice si stiano già organizzando per piazzarsi in pole position davanti ai cancelli dello stadio San Siro. Anche se mancano ancora tipo 20 giorni.

Sui social stanno infatti spuntando messaggi - un po' inquietanti, va detto - della fanbase che sta pianificando turni e regole per gestire il flusso di ammiratori, che arriveranno con molto anticipo nella speranza di guadagnare il posto del parterre il più vicino possibile al palco. Al momento a San Siro non c'è ancora nessuno, ma è spuntato un cartello A4 appiccicato con un pezzo di scotch sulle grate della stazione M5, con scritte le regole per gestire l’accesso. Niente di ufficiale eh, si tratta ovviamente di iniziative personali dei gruppo di swifties.

"Ogni giorno ci ritroveremo nei seguenti orari per l’ammissione ai gruppi Telegram che costituiranno una fila telematica - si legge sui volantini - Ci vediamo davanti l’uscita M5 a San Siro alle ore 12-16-21. Preghiamo tutti di attenersi a queste regole nel rispetto reciproco e del buon senso".

E beccatevi 'sto annuncio apparso sui social:

Cioè, si parla di una "self made pro loco", documenti da mostrare, postazioni da guadagnare dopo 12 ore tassative in fila... insomma, il delirio. "Vengono distribuiti numeri ai nuovi arrivati e la fila viene monitorata quotidianamente! Per entrambe le notti sono stati creati due gruppi Telegram. Per l’ammissione dovete presentarvi presso la nostra self-made pro loco (che sarà possibile individuare grazie alla nostra bandiera personalizzata!) e mostrare il vostro documento identificativo, e, dopo 12 ore passate in fila con noi, potrete essere aggiunti e iniziare a spostarvi liberamente! Il massimo di partecipanti per notte è di 250 al fine di evitare assembramenti ed eventuali disagi. See ya in Milan".

Assurdo eh?

Su TikTok è apparso invece il video di una fanbase che si è data appuntamento in Duomo per organizzare la villeggiatura fronte stadio e chiarire il funzionamento della fila. "Sarà possibile donare al fondo fila per il sostentamento comune dei partecipanti - si legge nel contenuto social - piccole donazioni possono contribuire all'acquisto di materie prime come acqua, merendine o assorbenti".

Tanti auguri allora a chi s'è comprato il biglietto nel parterre e sperava di arrivare bello bello a San Siro qualche ora prima sperando di guadagnare una buona posizione. Senza l'appoggio della swifties gang non c'è speranza.