Skip to content
Cargo riapre in Corso Como dopo lo sfratto: “Non ci siamo arresi” / Himbo, Gym e Material… sappiate che sono questi i nuovi prototipi del ragazzo ideale / Milano Renaissance: la City è il posto migliore in cui vivere secondo il Wall Street Journal / Cresce lo stress al lavoro: 8 italiani su 10 hanno pensato seriamente di licenziarsi / Bottigliette d’acqua in aeroporto? Arriva (finalmente) il refill gratuito dopo i controlli di sicurezza / Zombie? Fantasmi? Naaa, il vero mostro si chiama “muffa”, ma per eliminarla non serve un esorcismo: ne parliamo con BastaMuffa / Come ti svolto il weekend: le best sagre di novembre in Lombardia / In una scuola di Brescia i genitori devono pagare per vedere i compiti dei figli: polemiche ne abbiamo? / Gli infermieri stanno scappando dalla Lombardia: ogni anno se ne vanno in 3mila / “Gli spritz e la carbonara stanno soffocando l’Italia”: il New York Times ha sganciato la polemica / Cargo riapre in Corso Como dopo lo sfratto: “Non ci siamo arresi” / Himbo, Gym e Material… sappiate che sono questi i nuovi prototipi del ragazzo ideale / Milano Renaissance: la City è il posto migliore in cui vivere secondo il Wall Street Journal / Cresce lo stress al lavoro: 8 italiani su 10 hanno pensato seriamente di licenziarsi / Bottigliette d’acqua in aeroporto? Arriva (finalmente) il refill gratuito dopo i controlli di sicurezza / Zombie? Fantasmi? Naaa, il vero mostro si chiama “muffa”, ma per eliminarla non serve un esorcismo: ne parliamo con BastaMuffa / Come ti svolto il weekend: le best sagre di novembre in Lombardia / In una scuola di Brescia i genitori devono pagare per vedere i compiti dei figli: polemiche ne abbiamo? / Gli infermieri stanno scappando dalla Lombardia: ogni anno se ne vanno in 3mila / “Gli spritz e la carbonara stanno soffocando l’Italia”: il New York Times ha sganciato la polemica
CONDIVIDI:
Link copiato!

Diritto alla disconnessione, in Australia è legge. Ma in Italia come siamo messi?

Nella terra dei canguri i dipendenti hanno diritto a non rispondere a chiamate o mail di lavoro durante il tempo libero. Altrimenti i big boss rischiano multe salate.

Non fare il paguro, fai il canguro. Abbiamo già in mente un bel business di magliette imbruttite dopo la legge sulla disconnessione in Australia. Il senso è: a un certo punto skippa le notifiche e salta al giorno dopo, non portarti dietro h24 la zavorra di e-mail e messaggi dalle chat coi colleghi. Ricordati che le ferie sono ferie e sono un diritto, non una concessione, e che gli straordinari oltre l’orario di lavoro (ovunque tu lo svolga) vanno pagati, non sono un optional.

Dal 26 agosto anche nella terra degli Aborigeni è in vigore la legge che sancisce il diritto dei lavoratori dipendenti a restare disconnessi fuori dall’orario di lavoro. In soldoni: nessuno li può più cazziare se non vedono un’email oppure non rispondono a un messaggio via chat al di fuori dell’orario stabilito per la loro permanenza in ufficio o per il loro smartworking. E sono soldoni davvero, perché a supporto della legge qualcuno ha fatto una botta di conti: con il giochino del che-vuoi-che-sia-una-email-fuori-turno non è stato pagato l’equivalente di 79 miliardi di euro di straordinari. T’è capì?! 

I big boss australiani ovviamente non sono d’accordo ma la legge parla chiaro: se violeranno la norma e pretenderanno un contatto coi dipendenti potranno ritrovarsi multe salate (oltre 60mila dollari australiani, circa 40mila euro), anche se avranno modo di “giustificarsi” per motivi di urgenza. Non sarà un tribunale a decidere, bensì un’apposita commissione, che stabilirà quando il lavoratore abbia ragione a rifiutarsi di rispondere e quando invece abbia ragione il datore di lavoro a tentare di contattarlo via email o via telefono.

Qualche mese fa la questione della disconnessione era stata affrontata anche in California (ne abbiamo parlato qui) ma i primi a occuparsene sono stati i cugini d’Oltralpe nel 2017, ben prima di Covid e smartworking diffuso. Quell’anno l’azienda britannica Rentokil fu costretta dalla Corte Suprema francese a pagare 60mila euro a uno dei suoi ex dipendenti residente in Francia per avergli richiesto di essere costantemente reperibile.

Udite udite è del 2017 anche la legge sullo smartworking in Italia, che però non contempla un diritto alla disconnessione né esplicito, né quindi vincolante per tutte le aziende. Poiché a negoziare sono le parti sociali, vige l’italico pastrocchio in cui fanno tutti un po’ad minchiam.

A dare supporto alle normative nazionali ci ha pensato il Parlamento europeo con una risoluzione del gennaio 2021, qui sì dopo l’inizio della pandemia e in pieno far west del tele-lavoro. Così, oggi ci sono norme per garantire la disconnessione anche in Germania, Spagna, Portogallo e Belgio. Il Italia sul diritto alla disconnessione si esprimono anche la legge 61/2021 e il Protocollo nazionale sul lavoro agile: in entrambi i casi è riconosciuto il “diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche”, in particolare “in caso di malattia, infortuni, permessi retribuiti, ferie”. 

Queste norme ci fanno sembrare meno Repubblica delle banane, anche se la formula magica: “salvo esplicita previsione dei contratti collettivi” apre le porte al consueto far west all’italiana.

Autrice: Daniela Faggion

CONDIVIDI:
Link copiato!