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Editorial
nobile_lacerenza

​​"Io e Davide siamo una cosa sola da 22 anni" Lo ha detto Stefania Nobile a una cronista che voleva fare un servizio sulla Gintoneria, il locale sulla bocca di tutti già da prima che la stessa Nobile e quel Davide (Lacerenza) venissero arrestati per la gestione particolarmente estrosa. Difficile dunque per la figlia di Wanna Marchi sostenere di essere una semplice dipendente del locale all'oscuro di tutte le pratiche e i "pacchetti" ("champagne, bamba e putt***") riservati ai clienti più facoltosi, per i quali c'era anche un privé tutto rosa dietro una serranda poco distante. 

Lo dice chiaro e tondo la giudice per le indagini preliminari Alessandra Di Fazio: Stefania Nobile era la "socia occulta" di Lacerenza, l'"amministratrice" effettiva della GINTO EVENTI di via Napo Torriani, e si occupava di gestire e investire i soldi che arrivavano da quei festini fuori misura. Addirittura, sarebbe arrivata a riciclarli all'estero, in Albania pare. Tanto era tutto "nero"... e il nero, si sa, con certi conti all'estero sfina un casino, tanto che dei 900 mila euro posti sotto sequestro, al momento ne sono stati recuperati appena 80mila: più o meno quanto veniva spillato a qualche cliente facoltoso e particolarmente prodigo in un'unica serata. 

Un'impresa per Nobile sostenere di non sapere nulla, visto che in tanti dicono fosse una presenza fissa nel locale, accompagnata anche dalla mamma che pure le avrebbe consigliato di tenersi lontana da quel Davide così esagerato. Macché. Secondo gli investigatori lei non solo andava a trovare il suo ex con grande regolarità, ma addirittura teneva i conti e dettava la linea amministrativa: "teneva contabilità e rapporti con avvocati e commercialisti, occupandosi dei lavori edili e persino di investire all'estero le somme guadagnate"; veniva aggiornata da Lacerenza di avvenimenti e soprattutto incassi; suggeriva anche di battere qualche scontrino ogni tanto... si com'è, metti che arrivi la Finanza...

E infatti la Finanza è arrivata e non solo quella. Certo, Nobile un po' di pazienza l'avrebbe persa: "Non ce la faccio più, veramente, devo fare qualcosa", avrebbe detto al socio di Lacerenza, Davide anche lui ma Ariganello, "Devo sparire, mia mamma mi dice sempre che dovrei andare via". E ancora: "Io se devo fare una chiamata la faccio e lo rinchiudo, ma sono combattuta", continua la 61enne. "Possiamo continuare così? Davvero, sono stanca, sono veramente arrivata al limite, non è giusto. Mi sono anche pentita di aver preso il locale, sta esagerando. Dà i soldi a tutte" (riferendosi alle escort). "Anche tu, Davide (sempre Ariganello, ndr.), non ti prestare a portare la droga in giro!".

Anche in virtù di queste dichiarazioni a Nobile non viene contestato il reato di spaccio. Quello di prostituzione sì. Un bel "casino" davvero.

 

Autrice: Daniela Faggion

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