Fra i propositi per il 2026 la città di Roma avrebbe quello di mettere un tornello (metaforico) davanti alla Fontana di Trevi. Secondo le ricostruzioni uscite in questi giorni, dal 7 gennaio 2026 l’accesso all’area “ravvicinata” alla Fontana potrebbe diventare a pagamento per i turisti (2 euro), mentre resterebbe gratuito per i residenti.
Il condizionale è ancora d’obbligo: dal Campidoglio è arrivata una precisazione che raffredda l’annuncio “a data certa”, parlando di “ipotesi di lavoro” su cui si ragiona da tempo, senza decisioni definitive. Figurarsi… è pur sempre Roma, e nessuna legge è scolpita nel travertino.
Quota, prenotazioni e “due corsie”
A chiunque abbia avuto l’idea di visitare la meraviglia a cielo aperto, il motivo del tornello appare chiaro e pure comprensibile: domare la calca da overtourism che rende la zona un girone infernale, specialmente in certi orari. La piazzetta è piccola, le stradine attorno sono strette, arrivare davanti al monumento è più difficile che trovare un 37 a fine saldi… quindi, per rendere tutto un po’ più semplice, si pensa di rendere l’accesso contingentato (max 400 persone alla volta) e su prenotazione, con la possibilità di fermarsi solo per un tot (in alcune ricostruzioni: 30 minuti).
Sky TG24 parla anche di una gestione “da aeroporto”, con due corsie – romani da una parte, turisti dall’altra – e la possibilità di pagamento anche con carta… La città è Eterna ma non siamo mica più nel Medioevo!
Una moneta da 2 euro…per lanciare la moneta
C’è un dettaglio che rende la scena quasi surreale: la Fontana di Trevi è famosa anche per la monetina da lanciare per assicurarsi il ritorno a Roma; la tradizione genera circa 1,5 milioni di euro l’anno, soldi che sarebbero destinati alla Caritas.
Con il tornello, il turista prima paga per avvicinarsi, poi paga la superstizione (e lanci la moneta). Un’esperienza turistica completa: biglietto, slot e rito propiziatorio tutto italiano.
Alcune stime giornalistiche ipotizzano un bel business per il Comune della Capitale, con incassi per decine di milioni. Diciamo che Roma sta valutando una forma permanente di crowdfunding con vista.
Pagare per passare: esistono casi simili?
Pagare per visitare un monumento non è certo una novità. Ma pagare per passarci davanti? Cioè: a Parigi paghi per salire sulla Tour Eiffel ma la puoi guardare da dove ti pare e per quanto ti pare… Comunque nel mondo ci sarebbero “parenti stretti” dell’idea-Trevi: spazi urbani o attrazioni all’aperto dove paghi non tanto l’opera, quanto l’accesso regolato.
- A Venezia esiste un contributo di accesso per i giornalieri: non paghi un monumento, paghi l’ingresso alla città (in certi giorni/orari). Diciamo che molli l’obolo una volta e poi puoi passare con il naso all’insù dove ti pare.
- A Barcellona la zona monumentale Park Güell è un grande spazio all’aperto dove l’area “iconica” è a biglietto e a fasce orarie; anche qui non si paga un “dentro”, ma un “fuori” che diventato un set permanente.
- Alle Cinque Terre paghi la Via dell’Amore: un percorso panoramico (all’aperto) riaperto con ticket e prenotazione per gestire l’assalto. Non paghi un palazzo, bensì il diritto di camminare lungo un tratto “da cartolina”.









