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Ecco a voi Michael, l’acquasantiera digitale che misura la febbre e san(t)ifica le mani

Ebbene sì. Alla fine anche la Chiesa si deve aggiornare a questi tempi dominati dalla pandemia. Per forza. I preti devono indossare i guanti prima di offrire l’ostia, in chiesa bisogna stare belli distanziati, niente scambio del segno della pace e via l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Per quest’ultima privazione, però, una consolazione c’è: l’acquasantiera digitale.Sì, ok, le […]

Ebbene sì. Alla fine anche la Chiesa si deve aggiornare a questi tempi dominati dalla pandemia. Per forza. I preti devono indossare i guanti prima di offrire l’ostia, in chiesa bisogna stare belli distanziati, niente scambio del segno della pace e via l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Per quest’ultima privazione, però, una consolazione c’è: l’acquasantiera digitale.

Sì, ok, le parole acquasantiera e digitale messe l’una di fianco all’altra suonano quasi blasfeme. Però oh, tocca accettare qualche compromesso per evitare rischi. La folgorazione sulla via di Damasco è arrivata al London House di Piacenza, un negozio di oggettistica che ha brevettato e commissionato all’azienda Novavision un’acquasantiera digitale ricca di skills anti-Covid.

Ma chiamiamo l’acquasantiera con il suo nome: Michael, come l’Arcangelo. Funziona così: tu entri in chiesa e Michael, prima di tutto, ti misura la temperatura. Se è tutto ok, la croce posta sul fronte si illumina di verde. You can go. A questo punto puoi avvicinare le mani e ricevere il gel (che il prete può avere precedentemente benedetto) con il quale fare serenamente il segno della Croce. Senza sbatti: del resto dopo “Padre, Figlio e Spirito Santo” spesso si baciano le dita, ed è quindi il caso di averle belle igienizzate.

Michael è alto 1,20 metri e pesante 14 chili. A ben guardare ricorda molto una colonna per le offerte visto che c’è pure la fessura per l’obolo. L’invenzione ha subito suscitato l’interesse di alcuni fedeli, come confermato da Asma Ayari, direttrice di London House. “Abbiamo ricevuto tante richieste da parrocchiani interessati a portarlo nelle proprie chiese, perciò abbiamo deciso di dare gratuitamente il 10% delle unità alle parrocchie”.

“Ci lavoravamo da giugno – ha spiegato ancora Ayari – ma il prodotto è uscito ufficialmente due settimane fa. Volevamo trovare qualcosa di diverso dal solito dispenser, impersonale e toccato da tutti migliaia di volte al giorno. Così abbiamo pensato di esportare l’idea anche nelle chiese, dove l’uso dell’acquasantiera era stato abolito. Però ci teniamo a ribadire: nessuno vuole sostituire il rito originale. È solo una soluzione per rendere più sicuro un gesto che a molti fedeli mancava”.

Ecco qualche info: il costo è di 1290 euro più Iva, ma si può pure optare per il comodato d’uso fissato a 57 euro al mese. Tutto chiaro? Bella, andate in pace allora.

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