Questo sarà un Natale diverso. Più cupo, più solitario, più pesante. Lo sappiamo tutti, c'è poco da fare. Possiamo pure ascoltare Michael Bublé e Mariah Carey in loop tutto il giorno, ma la solfa non cambia. E si sa, quando i momenti che dovrebbero essere felici si velano di tristezza, ci sono poche cose in grado di migliorare le cose. Una di queste è la solidarietà. Sì, anche per noi imbruttiti. Basta poco eh, mica c'è bisogno di avere il patrimonio dei Ferragnez. Basta...toh, un panettone.
A Milano, infatti, dal 7 al 22 dicembre, torna l'iniziativa solidale Panettone Sospeso, promossa dall'Associazione no profit Panettone Sospeso e Vergani. In sostanza basterà recarsi in una delle quattordici pasticcerie coinvolte, acquistare un panettone e lasciarlo "già pagato" in attesa di essere donato a chi è meno fortunato. Per ogni panettone lasciato in sospeso, le pasticcerie ne aggiungeranno un altro, raddoppiando così la donazione effettiva. Two is megl che one.
L'anno scorso c'erano 11 pasticcerie coinvolte (Alvin’s; Davide Longoni; Gelsomina; Giacomo; Marlà; Massimo 1970; Moriondo; San Gregorio; Sant’Ambroeus; Ungaro; Vergani) alle quali quest'anno se ne aggiungono 3: la Martesana Milano, il laboratorio di pasticceria dello chef Carlo Cracco e I Dolci del Paradiso, il cake hub di Comunità Nuova, la onlus presieduta da don Gino Rigoldi.
Al termine della raccolta i panettoni sospesi verranno consegnati a Casa Jannacci, la Casa dell’accoglienza in viale Ortles che si occupa di offrire assistenza ai senza fissa dimora, e a Milano Aiuta la rete di solidarietà creata dal Comune per sostenere i cittadini e le famiglie in difficoltà a causa della pandemia. E se non siete a Milano, va bene l'istess: potrete sostenere l'associazione attraverso una donazione a distanza sul sito del panettone sospeso: il denaro raccolto verrà poi trasformato in panettoni.
Eh, che ci volete fare, Milan col coeur in man non si smentisce mai...
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