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La folle sfida di Marco, che barattando un sasso punta a ottenere una casa (e intanto ha conquistato Amazon)

La storia di un giovane neolaureato in Cattolica che, partendo da un sasso, è arrivato a ottenere una moto solo con il baratto.

C’è un personaggio che risponde al nome di Marco Amorosi, neolaureato in Comunicazione per l’Impresa in Università Cattolica. Un genio, che ha deciso di seguire le orme del canadese Kyle MacDonald (altro genio) che nel 2005 riuscì ad ottenere la proprietà di una casa attraverso una catena di baratto partita da una graffetta rossa. Il Marco ha aperto tutti i social possibili titolandoli Habere non Haberi che significa Possedere e non essere posseduti. Il primo oggetto che il ragazzo ha deciso di barattare è stato un sasso. L’obiettivo finale? Una casa. Ce la farà? Lo scopriremo, ma intanto le cose all’Amorosi stanno andando decisamente bene. 

Al momento gli scambi sono stati conclusi grazie ad annunci pubblicati sul Marketplace di Facebook e Subito.it, in diverse parti dell’Italia. Easy. Il primo baratto è stato una botta di culo clamorosa: Marco voleva barattare un sasso raccolto nel giardino di casa, con scritto il nome del progetto e autografato da lui. Gli ha risposto Andrea, che essendo fan di Kyle MacDonald, ha voluto scambiare con il sasso una mountain bike nuovissima. Poi è arrivato Sergio, che ha ceduto la sua Bianchi per guadagnare la mountain bike. Poi Carlo, liutaio napoletano che lavora a Modena, che ha deciso di scambiare due strumenti di liuteria della sua collezione con la bicicletta. Che roba.

Basso e mandolino sono stati poi barattati con un Macbook Pro grazie a Simona e Nicola, giovane coppia con 5 figli, conquistati dal progetto Habere non haberi. Altro colpaccio. E via così, alla grandissima. Il Mac è stato poi barattato con degli orecchini in oro bianco e diamanti, scambiati poi con un orologio Eberhard degli anni ’50. L’ultimo baratto, per ora, è avvenuto con Pietro, commerciante e titolare del negozio di antiquariato e modernariato Antica Fabbrica di Divani, che ingolosito dall’Eberhard ha ceduto una moto, una Suzuki Katana GS 1100 del 1983. Da un sasso, quindi, il buon Marco è arrivato a una moto. Not bad

L’idea di partire da un sasso per Marco non è stata casuale. “Simbolicamente – ha raccontato all’HuffPost – rappresenta il fatto che tutti possiamo iniziare questo progetto, tutti abbiamo i mezzi per farcela. Se Kyle la graffetta l’ha comprata, il sasso no, possiamo procurarcelo tutti. Era un modo per enfatizzare questo punto di partenza”. L’obiettivo ultimo, come detto, è una casa. Se Kyle, però, dopo averla ottenuta è andato a viverci con la sua fidanzata, Marco vorrebbe creare, insieme all’amico Raniero, una casa di produzione per documentare altre storie incredibili in giro per l’Italia.

“I soldi non mi interessano, non faccio tutto questo per arrivare a guadagnarmi una casa. Ci vuole impegno per seguire il progetto così come sono necessari i mezzi giusti per raccontare l’iniziativa al pubblico, per sponsorizzarla sui social. Non sto cercando una fonte di guadagno facile – ha concluso Marco nell’Intervista – e c’è anche l’ipotesi che questo esperimento fallisca, ne sono consapevole. Ma io in questa impresa impossibile ci credo e credo che sia fantastico vederla crescere, documentarla nel tempo, vedere dove ci porta”. Anche perché, pure se non dovesse arrivare alla casa, Marco ha già portato a casa, grazie a questo progetto, un lavoro con i fiocchi. Si è fatto un colloquio in Amazon e il recruiter è rimasto talmente tanto sorpreso dal progetto del neolaureato che ha deciso di assumerlo come Creative and Campaign Manager in azienda. Te capì, il sasso?

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