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Non serviva certo una classifica per sapere che a Milano si vive alla grande. C'è il business, c'è il green, c'è la movida, c'è la figa. Tutto il necessario. A ufficializzare quello che noi Imbruttiti già avevamo ben chiaro è la classifica annuale di Italia Oggi, Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021, confezionata insieme all'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Milano ne esce alla grandissima. 

In Italia sono 63 province su 107 quelle in cui, nel 2021, la qualità della vita risulta buona o almeno accettabile. Rispetto allo scorso anno, quando Milano si era piazzata a una ignobile 45esima posizione, quest'anno la City può vantare un clamoroso quinto posto in classifica. Minchia che sprint. Al primo posto Parma, che col suo prosciutto si becca la vetta (altro sorpassone, la scorsa edizione era solo 39esima). A chiudere la classifica del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021, giunta alla 23esima edizione, è Crotone. Non benissimo.

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Insomma, al Nord possiamo menarcela. Ottima performance anche per Bolzano (che corre dall'ottava alla terza posizione). Benissimo anche Bologna, dal 27esimo ora è al quarto posto. Top pure Trieste, al settimo posto dal 40esimo. Tra le province crollate peggio troviamo Como, L’Aquila, Belluno, Udine, Varese, Rovigo, Prato, Benevento, Fermo, Rieti e Nuoro. Il motivo di questo rimescolamento dipende da due fattori: da una parte le grandi metropoli hanno dimostrato di saper affrontare meglio la pandemia, che le aveva penalizzate nel 2020. Insomma, abbiamo dimostrato una resilienza degna di applausi.

L'altro motivo che giustifica questo balzo in classifica è metodologico: stando a quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi, la classifica degli anni scorsi finiva per sovrappesare un indicatore, quello della popolazione, rispetto a tutti gli altri e si è deciso quindi di ridimensionarlo attribuendogli un peso uguale o di poco superiore alle categorie Affari e lavoro, Ambiente, Sicurezza, Salute, Tempo libero e Reddito. Probabile, quindi, che questa aggiustatina abbia contributo a migliorare la posizione delle big cities. La classifica, comunque, accende i riflettori su una realtà evidente: c'è grande distanza tra le province del Nord e quelle del Mezzogiorno

"A questo punto il problema di fondo del Paese è probabilmente quello di capire come sia possibile gestire al meglio i fondi del Pnrr di fronte a un Mezzogiorno sostanzialmente incapace di reagire alla crisi sanitaria, ma anche sociale, politica ed economica che ha investito l’Italia, evitando che queste risorse si disperdano nei soliti mille rivoli di un clientelismo ostile a investimenti e innovazione, mentre le metropoli del Nord hanno già innestato una marcia in più e si preparano a recuperare il terreno perso. Un problema politico, oltre che sociale, dal quale dipenderà il futuro prossimo del Paese", si legge su Italia Oggi.

Entrando nello specifico, Milano ha confermato il primo posto, già ottenuto lo scorso anno, nella categoria di Reddito e ricchezza. Non avevamo dubbi.

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