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La pandemia sta regalando conseguenze pesanti alla nostra psiche. E figuriamoci a quelle dei nostri ragazzetti. La dad, la vita sociale azzerata, le mascherine che nascondono sorrisi ed espressività. Ci siamo persi molto per strada, e i più piccoli sono probabilmente tra coloro che hanno perso di più. Triste ma vero, i nani hanno cominciato a faticare nel comunicare le emozioni. E come potrebbe essere altrimenti? Per questo motivo è stata approvata alla Camera la proposta di legge sulla valorizzazione delle competenze non cognitive (anche dette life skills), che introdurrebbe l’educazione emotiva nelle scuole italiane in via sperimentale.

Ma cusa l'è l'educazione emotiva? Parliamo dello sviluppo di alcune caratteristiche come la capacità di adattamento e di comunicazione, l’empatia, il rispetto dell’altro, il pensiero creativo e quello critico sulla realtà. Tutte robe fondamentali eh, mica cazzate. Sono insegnamenti che migliorano il benessere emotivo in generale e aiutano i ragazzi a capirsi meglio e a capire meglio se stessi. "Mai come in questo momento la scuola ha il compito di ricomporre il disorientamento verso il mondo circostante delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. A loro vanno forniti gli strumenti per superare le criticità generate dalla pandemia e per potersi affermare nella vita. Oggi integrare nella didattica le competenze non cognitive è altrettanto fondamentale che apprendere i diversi saperi disciplinari", ha spiegato Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.

Figa, già con i social gli adolescenti si stanno rincretinendo, e a momenti nemmeno alzano più lo sguardo per osservare il mondo, le tipe, i tipi, la vita. Se poi intorno incontrano solo gente mascherata (se e quando la incontrano), capiamo bene che il disagio è assicurato. Secondo alcuni studi, inoltre, l'educazione emotiva migliorerebbero il rendimento scolastico del 13% quindi top. Che poi all'estero è da tempo che sono sul pezzo sull'argomento, mancavamo giusto noi. Allora, recap: l'educazione emotiva serve per apprendere le cosiddette life skills, stilate per la prima volta nel 1993 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress, comunicazione efficace, relazioni efficaci, empatia, pensiero creativo, pensiero critico, prendere decisioni, risolvere problemi. Ottimo.

Ok, quindi come funzionerà? Precisiamo che non verrà introdotta una nuova materia, come è accaduto con l’Educazione civica. Dovranno essere i singoli insegnanti a declinare lo sviluppo delle competenze non cognitive all’interno dei propri insegnamenti. Sperem. Comunque al termine della sperimentazione, che durerà 3 anni, il ministero dell’Istruzione stilerà le Linee guida per tutti gli ordini e gradi d’istruzione quindi saremo a cavallo. Ovvio, i docenti vanno preparati, e infatti a breve partirà un Piano di durata triennale straordinario di azioni formative per i prof. Insomma entusiasmo, ma non troppo: il testo di legge è ancora al vaglio del Senato. 

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