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Gubbio, mangiano tonno crudo con conseguente cagotto epocale: la storia virale in realtà era una “cagata pazzesca”

Nei giorni scorsi si è parlato molto di un'intossicazione alimentare avvenuta in un ristorante della cittadina e che avrebbe provocato diaree fulminanti e vomito a pioggia. Scene degne di un pessimo cinepanettone, ma che si è poi scoperto essere tutto frutto di uno scherzo.

Nei giorni scorsi si è parlato tanto di un fatto accaduto in quel di Gubbio, graziosa cittadina medievale umbra in provincia di Perugia. Sicuro l’avete letta, anche perché la viralità l’ha spammata un po’ in ogni dove. Se però non siete sul pezzo no problem, vi briffiamo noi. Il 2 ottobre scorso una società di pesca sportiva si è ritrovata a pranzare al ristorante Federico da Montefeltro, nel centro storico, per mangiare del pesce (probabilmente crudo) pescato dagli stessi membri della Ikuvium Big Game Fishing. Quello che ne sarebbe seguito, stando ai racconti fuoriusciti dal locale, sono delle scene degne tanto di un cinepanettone quanto di un horror splatter alla Sam Raimi. Vomito e cagotto a pioggia, “scene apocalittiche” di gente chiusa in bagno, di commensali che “perdevano escrementi camminando come le oche”, e altri fuori a sboccare sul marciapiede. Insomma, una pesantissima intossicazione collettiva. Ebbene: sono tutte cazzate.

Di tutti i dettagli raccontati con dovizia di particolari tramite audio Whatsapp, di vero ci sarebbe solo che 2-3 persone presenti al pranzo hanno avuto bisogno del personale medico. Roba però che con lo stomaco non c’entra una mazza. Come riportato dall’azienda sanitaria locale Umbria 1 al Post, due persone, fratello e sorella, hanno accusato un abbassamento di pressione che ha richiesto l’intervento del 118, mentre una terza ha riportato una lieve ferita dopo un incidente stradale che con l’intossicazione non c’entra nulla. Insomma, tutte quelle scene disgustosamente assurde sono state inventate di sana pianta, giusto per il gusto di farlo. Uno scherzone quindi, che però non è stato apprezzato affato dal proprietario del ristorante, che si è visto piovere addosso montagne di merda – metaforica, in questo caso – senza alcun motivo.

“Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere”, ci ha tenuto a precisare la direzione del ristorante con un post pubblicato su Facebook. “Pertanto, poiché quel che ha avuto inizio come un semplice sparlare si sta protraendo nel tempo e soprattutto, considerato che la divulgazione di notizie false e diffamatorie sta arrecando un danno all’immagine del ristorante, anche ben oltre i confini della città, invito chiunque a cessare simili comportamenti”. Figa, pienih. E c’hanno pure ragione.

Vabbè ma quindi alla fine la colpa di chi è stata? Sicuro c’è stato un telefono senza fili che ha amplificato il cazzeggio originale, che sarebbe partito da un ragazzo piuttosto conosciuto a Gubbio, ultras della squadra locale e noto per avere un carattere goliardico. In seguito al casino che ne è nato, pare che il ragazzo si sia recato personalmente al ristorante per chiedere scusa, cosa che però potrebbe non bastare. Alcune delle persone citate hanno deciso di rivolgersi a un avvocato e potrebbero presentare una denuncia per diffamazione. Stessa cosa sta pensando la direzione del ristorante. Insomma, forse il ragazzo responsabile di questa pirlata dovrebbe seriamente cagarsi addosso adesso. Metaforicamente eh!

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