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Vi è mai capitato di ritrovare, magari a casa dei vostri genitori, quaderni e diari di quando eravate piccoli? È sempre un momento molto tenero ed emozionante rivedere la nostra scrittura di bimbi, i pensieri infantili tradotti in temi, gli esercizi sbagliati. A molti di noi questi ricordi fanno scattare anche una certa nostalgia. Vero o no? Bè, se questo ritratto vi suscita qualcosa, potrebbe entusiasmarvi la prossima apertura, a Milano, del Museo dei quaderni di scuola.

Dopo vent'anni di lavoro, la coppia milanese composta da Anna Teresa Ronchi e Thomas Pololi (fondatore dell’Archivio dei quaderni di scuola, progetto di  memoria storica, osservazione sociale, conservazione e valorizzazione documentale,) ha messo insieme 2.500 quaderni che arrivano da 36 paesi, per coprire quasi 250 anni di storia. Il Museo aprirà a maggio 2023 in via Broletto, e offrirà al pubblico la visione di un botto di quaderno, la maggior parte italiani, per ritrarre una storia che va da metà Ottocento agli anni Novanta. C'è però anche un quaderno antichissimo, britannico, del 1773, mentre il più recente è del 2012 e viene dal Ghana. Ci sono, ad esempio, anche le lettere dettate come esercizio dalle maestre a padri e fratelli lontani, impegnati al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale.

C'è anche il tema, pensate, di un bambino che fantasticava di trascorrere il Natale sulla Luna. "Meno cinque, meno quattro, meno tre….. Sta per partire il razzo che mi porterà a trascorrere le vacanze di Natale sulla luna……..". Era il dicembre del 1969 e tutti i bambini erano comprensibilmente super esaltati per l'approdo di Neil Armstrong - qualche mese prima - sul satellite. "Ecco il razzo si stacca da terra, prende quota, vedo la terra rimpicciolire, mi pare di vedere la mia patria ed anche la mia Milano con la Madonnina del Duomo, vedo anche delle masse blu, sono gli Oceani…" scrisse all'epoca un bimbo di Milano. Ma c'è anche una bimba di Pisa del 1942, triste perché dalle vetrine dei negozi sono sparite le bambole di porcellana, i dolci natalizi, i prosciutti e i formaggi.

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Che tenerezza. "Tutto è nato nel 2004 mentre, per gioco, ho letto alcuni miei temi delle elementari durante una festa tra blogger - ha spiegato Pololi a Repubblica - Mi sono stupito delle cose che scrivevo e da lì è nata l’idea di raccogliere anche i temi degli amici e di chiunque volesse donarli. Nel giro di quattro anni avevo talmente tanti quaderni da non sapere più dove metterli". E così il Pololi e i suoi amici hanno iniziato addirittura a fare dei reading, delle serate in cui leggere i temi più divertenti. "Durante questi eventi in tanti si presentavano con i propri quaderni e ne uscivamo momenti bellissimi". Da quel primo ritrovamento sono passati quasi vent'anni, è nata un'associazione (L’Archivio dei Quaderni di Scuola) e presto anche il Museo in zona Cordusio, per la felicità di tutti i nostalgici.

Un bel modo per fare un tuffo nel passato, per ripercorrere la storia d'Italia e del mondo con gli occhi di un bambino, ma anche per scoprire come si è evoluta nel corso dei secoli la scrittura degli studenti, come sono cambiati i loro quaderni, i compiti e la scuola stessa. Interessante, no?

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