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Dire le parolacce ci rende più forti, lo sapevate?

Il turpiloquio non solo ci aiuta a sopportare meglio il dolore (e le mamme che hanno partorito naturalmente ne sanno qualcosa) ma ci rende anche più forti.

Imbruttiti: vi dicono spesso che siete volgari e cafoni perché dite tante parlacce? Da oggi zero complessi, anzi. Studi rivelano che chi si sfoga imprecando è fisicamente più forte. Ok, magari volgare e cafone, ma forte.

Premettiamo che lo studio non è recentissimo, ma stica (per restare in tema). Ci sembra comunque utile riportare alla luce la ricerca, perché merita. Allora, c’è tale Richard Stephens, psicologo dell’Università di Keele, nel Regno Unito, che tempo fa ha dimostrato come le imprecazioni migliorino la sopportazione del dolore. Tipo, vi stanno facendo la ceretta? Ecco, provate a urlare “cazzo cazzo merda” e vedrete se non starete meglio. Ma poi dai, banalmente basta chiedere alle mamme: quante di voi non hanno imprecato contro padri, medici, ostetriche e mondo tutto mentre stavano partorendo?

Ecco, in realtà il buon Richard ha avuto l’ispirazione per la sua ricerca proprio quando nel 2017 sentì sua moglie “bestemmiare a profusione” durante il parto di una loro figlia. Te capì la sciura Stephens? Le ostetriche non fecero una piega, anzi confermarono al doc che imprecare è un fenomeno del tutto normale in quelle circostanze, e questo ha spinto lo psicologo a volerne sapere di più, fino ad arrivare alle ovvie conclusioni: insultare e imprecare aiuta a resistere al dolore. Ma perché, direte voi? Questo accade perché a chi impreca durante uno sforzo o un dolore, aumenta anche la frequenza cardiaca, associata al rilascio di neurotrasmettitori, tra cui l’adrenalina, coinvolti nell’attivazione di meccanismi di difesa dalla condizione di stress, utili per rendere più sopportabile la sensazione di dolore. Chiaro, no? Ma – attenzione attenzione – non finisce qui.

Stando agli studi dello psicologo, che ha messo alla prova un campione di volontari, dire parolacce rende anche più forti. Esempio: se siete in palestra e non ce la fate più a correre sul tapis roulant, sparate qualche vaffa e vedrete che sprint. Per arrivare a queste conclusioni il doc ha messo semplicemente a confronto alcuni volontari che, durante uno sforzo fisico, pronunciavano parole neutre come “gatto”, “sedia” o banalità simili, e poi altri che invece ci davano dentro coi turpiloqui. Ecco, il secondo gruppo ha dato prova, grazie alle parolacce, di un’improvvisa forza e resistenza. Insomma raga, per riassumere: next time che andate in palestra dateci dentro… dai cazzo!!!

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