Milano sta diventando sempre più un capsule hotel di Tokyo. Spazi piccoli e prezzi alti, che cerca di compensare offrendo ogni tipo di comfort a portata di mano. La riqualificazione delle aree urbane è il nuovo leit motiv cittadino - forse anche un po' per obbligo dato che che sono finiti gli spazi edificabili - ma rendere più moderne molte aree ha l'effetto collaterale di far schizzare verso l'alto i prezzi delle case. Se però non si ha una villa di famiglia e non si è ancora riusciti a trovare il famoso 40enne single che investe nell'immobiliare, quanto diventa difficile comprare casa a Milano? Il primo report OCA (Osservatorio Casa Affordable) del Consorzio Cooperative Lavoratori in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha stimato che per avere una casa a portata di portafoglio non si dovrebbe superare il 30% del proprio stipendio.
Problema. Dal 2015 a oggi i prezzi delle abitazioni sono cresciuti tre volte più rapidamente degli stipendi; quindi, a parte le lacrime per piangere, cosa resta? Affidandoci alla calcolatrice (che è meglio) un lavoratore con retribuzione media annua lorda di 16.919 euro si può permettere al massimo 30 metri quadri nelle zone periferiche della città, che in centro diventerebbero 12 metri quadri. La famosa stanza di un capsule hotel sono circa 8 metri quadrati, giusto per capirci. Passando invece ad un impiegato con retribuzione media annua lorda di 29.219 euro, si può ambire al massimo ad un bel 40 metri quadri nelle aree esterne, ma se si mette piede nella cerchia l'occhio attento del Var ti punisce subito e fa diventare lo spazio a disposizione di 16 metri quadri.
E il milanese lavoratore? La classifica elaborata dal Geography Index di Job Pricing 2023 stima che a Milano, nel 2022, lo stipendio medio è stato di 35.724 euro. Sapete cosa significa, sì? Che per la stragrande maggioranza dei milanesi residenti, la casa abbordabile non supera i 50 metri quadrati, neanche in periferia. Nella realtà reale, tuttavia, e non quella delle case affordable, chi abita a Milano finisce con l'investire ogni mese anche il 50 per cento dello stipendio per avere un po' più di spazio calpestabile. E con questi carichi appena ti si rompe un'unghia o si ha una spesa imprevista la tragedia è dietro l’angolo.
I dati dell’Osservatorio fanno inoltre riflettere su un altro aspetto, le riqualificazioni diffuse producono sì una valorizzazione, ma che va a solo vantaggio di chi è già proprietario di case. Cosa succede infatti? Quartiere residenziale tranquillo, riqualificazione, prezzi che partono per la tangente. E in assenza di una regolazione, a ogni passo verso un miglioramento segue un passo indietro per le persone che vogliono comprare e per motivi vari ed eventuali arrivano tardi sul mercato. La mia soluzione? Già mi vedo a vivere letteralmente nelle mie scarpe come Carrie Bradshaw con le sue Manolo. Io però che non so stare sui tacchi vado di sneakers che è meglio.
Autore: Giulia Cannarella
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