Letterina a Hermès Paris dal 1837. Caro Herm, dobbiamo parlare. Capisco o almeno suppongo di aver capito la logica dietro i tuoi prodotti cosiddetti “entry level”, non stiamo però perdendo un po’ la bussola da queste parti? Voler dare accesso alle persone comuni alla tua preziosa H è davvero magnanimo da parte tua, ma sul serio Hermès hai messo in vendita un set di 3 cerotti? E nemmeno si tratta del prezzo! Anche se 140 euro per tre pezzi di stoffa resta un po’ tantino. Ammetto che qui esiste un problema vero e proprio con il concept di sti cerotti, che manco sono veri. E forse lo avrei preferito. Almeno avrei potuto fare qualche battutaccia sul sangue reale che ha bisogno di un cerotto all’altezza.
Ma qui mi sembra tutto molto confuso a partire dall’utilizzo che uno dovrebbe fare di codesti cerotti. E lo si capisce dagli esempi che proponi sul sito. Dopo che scrivi “ogni prodotto della linea Petit h è unico” e poi lo proponi per: abbellire le scarpe, coprire la fotocamera del computer (perché poi vorrei saperlo), rendere chic un cacciavite o chiudere un cavetto del telefono, capisci che un po’ confondi. E non è finita qui. Secondo il tuo sito è ideale anche per appendere foto, bigliettini o riparare gli occhiali. Eh? Allora sappiamo che il lusso ha molto a che fare con l’immagine e ben poco con cose utili davvero. Però suvvia, un minimo di sforzo per dare un’identità a un prodotto. Piuttosto meglio dire serve a un tubo, ma è carino.

Altra cosa che ti vorrei dire da un po’. Va bene voler scegliere “materiali ricercati” per oggetti davvero unici e per pochi, ma sarebbe carino se la smettessi ogni volta di fare un remake di “The Silence of the lambs”. Per sti tre pezzi di stoffa serviva davvero la pelle di agnello? Poi non importa che cerchi di intortare il tutto dicendo che è stata scelta “per la delicatezza e la morbidezza e che riprende i codici di un classico cerotto”. Non ci sono davvero alternative? E mi scoccia dover fare sempre i paragoni con la tua sorella inglese Stella (McCartney), però lei fa capi di lusso senza rompere le palline di Natale a tutti gli animali del creato. Pensaci un po’ su. Intanto per questa volta finisci nella lista tremendy, vediamo se il prossimo anno riesci a diventare trendy.









