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Editorial
pirellonescritta

Uè finalmente sta per finire il 2020! Cari Imbruttiti, come molti non ho grossi programmi per Capodanno, ma prima di pensarci è arrivato il momento di scrivere un pezzo tradizionale per il nostro blog. Come sempre vi racconteremo del meglio, ma soprattutto del peggio, accaduto all'universo mondo nel corso degli ultimi dodici mesi. 

Vi confesso che inizialmente volevo lasciare perdere e sospendere questo rito; d'altronde, riflettevo, non è stato un anno normale e sappiamo bene quello che è successo nel mondo e in Lombardia in particolare. Poi però mi sono detto che no, non è giusto interrompere una tradizione che nel 2020 compie ben cinque anni. Oggi più che mai sento il dovere morale di non mollare inseguendo l'obiettivo di sempre: lasciare testimonianze ai posteri che potranno così ridere di gusto su quanto erano pirla i loro avi!

Motivato a mille ho dunque ripreso in mano i miei appunti: le prime pagine sono molto ordinate, pure troppo. Questa apparente calma piatta si ferma a un Dov'è Bugo? di metà febbraio: annotavo che il burrascoso Morgan ha litigato sul palco del teatro Ariston con un artista di Rho che mai avevo sentito prima; i due, ironia della sorte, avevano deciso di duettare al festival di Sanremo con un brano intitolato Sincero.

Sono solo canzonette, scrivevo, in attesa che capitassero cose ben più cool per dare lustro alla mia penna. Gli eventi in programma non mancavano affatto. Gli Europei di calcio con milioni di allenatori in ogni bar, le Olimpiadi, il Fuorisalone, ma anche temi molto più seri come il riscaldamento globale, le elezioni americane, la Brexit e il Grande Fratello VIP. Insomma, ero in trepidante attesa di argomenti più o meno trash per il mio pezzo di fine anno. Mentre tante cose saltavano una dopo l'altra, in piena sindrome da pagina bianca e bocca asciutta, avevo anche iniziato a seguire le stories con le super sbocciate di Davide Lacerenza. 

Lasciando perdere missili e cavalli, nelle pagine successive del mio diario ho trovato tanta, tantissima confusione. Le aspettative al TOP hanno lasciato spazio a termini appuntati a caso: zona rossa, lockdown, DPCM, gente che canta sui balconi, andrà tutto bene, milioni di virologi, Billionaire, prostatite, virus clinicamente morto, App Immuni, seconda ondata, coefficiente Rt, coprifuoco, tampone, mascherina FFP2, Vax, No-Vax e sailcacchio quante altre parole che prima del Covid ignoravo e non sentivo assolutamente l'esigenza di conoscere. Paura e delirio.

In pieno loop mentale ho provato a rimettere in fila gli eventi, associandoli ai sentimenti che ho provato nel corso dell'anno. Incredulità, stupore, paura, unione, fratellanza, seguite da disincanto, irritazione, rabbia. Queste ultime shakerate insieme a un'abbondante dose di menefreghismo in salsa di cazzomene. Logorio della vita moderna, mi sono detto per consolarmi e giustificare il fatto di non aver trovato soluzioni sufficientemente spiritose per scrivere questo pezzo. 

Con una voglia assurda di andare a S.Siro per un concerto da 80k persone ho ragionato su quello che mi lascerà questo 2020 e ho trovato risposta osservando il piccolo microcosmo che mi circonda, d'altronde di lì mi sono potuto muovere poco. Ho imparato cose impensabili come impastare la pizza, fare le riunioni (e soprattutto gli aperitivi) su Skype, comprare una maglietta online senza provarla e farmi tagliare i capelli con la macchinetta dalla mia dolce metà. Pure a farmi consegnare un pacco dal corriere senza interrompere il meeting con il boss. 

Mi sono inoltre trasformato precocemente in un umarell, ho criticato chi fa la raccolta differenziata ad cazzum nel mio palazzo, ho odiato chi lascia la cacca del cane non raccolta nel sentiero del parchetto o chi porta la mascherina sotto al naso. Per rispettare le regole ho fatto migliaia di giri attorno al palazzo (la tristemente famosa attività motoria nei pressi dell'abitazione); i vicini mi avranno preso per pirla, ma ora me la posso tirare perchè so dove si trovano i tombini, conosco gli orari dei corrieri e pure quando hanno ritinteggiato le strisce pedonali sotto casa. 

Già, ma non sono queste le cose importanti. Ho cercato di capire qualcosa in più dei social e sono finito per diventare l'ennesimo follower dei Ferragnez (complimenti a Chiara e Fede per l'Ambrogino d'Oro, ma la foto in Piazza Duomo con la mascherina l'ho inventata io mesi fa e rivendico il copyright). Non contento, in piena crisi di mezza età, mi sono immerso senza successo nel mondo dei millenial senza capirci una beata fava. Il tutto condito da tanti commenti gratuiti, botta e risposta inutili e dannosi su Facebook. Già, in questi mesi oltre al virus e grazie all'esasperazione collettiva si sono diffusi in modo esponenziale anche il disagio e gli hater. Pornub ha eliminato dalla propria piattaforma milioni di contenuti caricati da utenti non verificati, pensiamoci anche per i social

Nel mentre il 2020 si portava via tante persone che hanno lasciato un segno indelebile su questa Terra. Pie(t)ro Rattazzo alla fine del 2019, poi Kobe Bryant, Ezio Bosso, John Peter Sloan, Ennio Morricone, Franca Valeri, Gigi Proietti, Diego Armando Maradona e Paolo Rossi, per citare solo alcuni dei più famosi, anche in memoria dei tanti volti meno noti, ma che il segno l'hanno lasciato inciso sul cuore di molti di noi.

Già, ma guardiamo avanti. Non sappiamo ancora se la luce che si inizia a vedere in fondo al tunnel sarà un treno della M4 o la riconquista di una nuova libertà, ma è d'obbligo passare un messaggio di speranza. Non il Ministro della Salute, ma la fiducia verso il futuro, s'intende.

Tornerà presto il giorno in cui il K tornerà a essere l'unità di misura del fatturato e non dei tamponi effettuati, il preventivo magicamente si sostituirà all'autocertificazione, il nano tornerà a scuola a tempo pieno e noi a fare i ganassa alla macchinetta del caffè in office. Mentre gli ospedali si svuoteranno le nostre agende torneranno a essere full e potremo tornare a paccare quando vorremo schivare qualcuno troppo peso dopo una giornata di sbatti. Apprezzeremo anche le ascelle pezzate in metrò, perchè significherà che avremo ricominciato a prendere lo spostapoveri senza particolari ansie e con l'olfatto funzionante a pieno ritmo.

Non credo affatto diventeremo migliori, siamo stati troppo ottimisti e romantici su questo fatto nella primavera 2020. L'unica cosa che spero rimarrà è l'abitudine a lavarci le mani (anche solo sfregando un po' di Amuchina), non pretendo altro. Ci sarà molto da pedalare per riprendere una vita che abbiamo la sensazione ci sia sfuggita di mano contro la nostra volontà, sfrecciando su un insulso monopattino che sa tanto di giargianata. Nel tentativo di recuperare goffamente cadremo, ci daremo obiettivi irrealizzabili, sbaglieremo tanto e ci dovremo rialzare ancora un'altra volta. 

Però, a pensarci bene, noi Imbruttiti siamo stati geneticamente programmati per non accontentarci mai, per essere malmostosi in ogni situazione, per discutere di ogni cazzata pur di far prevalere il nostro punto di vista. Siamo abituati a spingere per arrivare al TOP giusto perchè è bello anche solo provarci.

Mentre ragiono di queste cose passo il mio fine anno un po' in sbatti facendo il conto dei voucher accumulati nel 2020. Mi sto chiedendo se e quando potrò mai recuperare i soldi spesi. A gennaio scorso avevo programmato nei minimi particolari un anno che poi non è mai esistito, maledetta fissazione per il planning. Nel mucchio mi viene in mano il biglietto di un concerto estivo a San Siro, ovviamente rinviato. Ecco, nella nuova data fissata nell'estate 2021 mi piacerebbe esserci. Chissà quando si potrà tornare allo stadio. Per ora mi accontenterei di un cashback del 10% di quello che ci siamo persi in quasi un anno di quarantena.

Vabbè dai Imbruttiti, teniamo duro e anche se andrà tutto bene un kaiser, in qualche modo ce la faremo. Quando finirà tutto ciò ogni giorno, anche il più insignificante, sarà Capodanno!

TAAC e, se non ci vediamo più, AUGURI! (a voi e famiglia convivente o congiunti stretti). 

 

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