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Non sappiamo se fate parte di quella fetta di popolazione che, pur di non tornare in ufficio dopo mesi di smart working, sarebbe pure disposta a licenziarsi. Volenti o nolenti per molti di noi il lavoro ha ripreso i suoi ritmi e soprattutto i suoi luoghi, abbandonando le quattro mura domestiche per tornare in office (o in negozio, al ristorante, in redazione). Basta dare un'occhiata in giro: Milano si sta rianimando, bar e ristoranti brulicano di gente soprattutto all'ora di pranzo, riappropriandosi del rituale della pausa pranzo messo in stand by dalla pandemia. I tanti dehors nati dalle esigenze anti Covid stanno rendendo questo ripopolamento ancora più evidente. 

Bè dai, un po' ci mancava la pausa pranzo, no? Ritrovarsi a fare due chiacchiere con i colleghi, la vita sociale, la libertà di mangiare dove e quando desideriamo. Basta con lo sbatti quotidiano "E oggi cosa cucino?", addio panini volanti addentati sul divano col computer sulle gambe. Bye bye pigiamone all day. E poi che bello rivedere la solita Milano, indaffarata, divertita, allegra, impegnata. Vie, negozi, bistrot, locali si stanno piano piano risollevando dalla batosta economica e i milanesi si stanno riappropriando della loro città.

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"Il ritorno alla normalità è iniziato dopo le vacanze, ma dai primi di ottobre stiamo notando un aumento impressionante, le strade e gli esercizi commerciali sono tornati a riempirsi quasi come un tempo sia dalle 13 alle 15 che dopo le 18, quando i lavoratori escono dagli uffici" dice a Repubblica Gabriel Meghnagi, che guida l'associazione dei commercianti di Corso Buenos Aires. "Ben più della metà dei city users sono finalmente tornati in città", conferma sempre a Repubblica Marco Barbieri, segretario generale di Unione Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza. I city users sono quelli che, per lavoro, dal lunedì al venerdì entrano ed escono da Milano. Che poi è un modo fighetto per dire Giargiana. Sono un bel po', secondo le stime circa un milione nei periodi normali (pre pandemia). Oggi siamo sulle 600-700mila persone. Un bel po' di movimento.

A confermare il ritorno della pausa pranzo anche Marco Giorgi, fondatore di GūD Milano, brand che possiede diversi bistrot della City. "Un cambiamento importante lo abbiamo visto sia nella location di CityLife, sia in quella vicino alla Bocconi. Nella prima, ad esempio, abbiamo diverse convenzioni con i grandi gruppi presenti in zona e i lavoratori di Allianz e Generali, per citarne alcuni, stanno tornando, tanto che nell'ultimo mese abbiamo raddoppiato le persone che si fermano da noi per pranzare. E la stessa cosa è successa con gli studenti universitari, che sono tornati a ripopolare le aule". Ma mica solo bar e ristoranti eh. Pure i negozi stanno beneficiando di questo back to office.

Vuoi non fare un po' di shopping in pausa dal lavoro? Ci sta. "Anche noi siamo meta di quell'ora di stacco che balla tra le 13 e le 15 - racconta Federico Rossi Dionisotti, titolare di un piccolo negozio di abbigliamento in corso Buenos Aires - perché le persone, quando hanno finito di mangiare, entrano a farsi un giro e la via è molto più viva, soprattutto da un mese a questa parte. Ora aspettiamo che ritornino i turisti, anche coloro che vengono dall'Asia". Ma sì dai, intanto accontentiamoci.

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