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A Milano portarsi la schiscetta da casa fa risparmiare 3.200 euro all’anno

Altro che mossa da sfigati: portarsi il pranzo da casa fa risparmiare migliaia di euro
22 Dicembre 2025

Non c’è rottura più grande che prepararsela all’alba, c’è sempre qualcuno pronto a farvi sentire dei morti di fame quando la tirate fuori dalla borsa, per non parlare di tutti gli accidenti che tirate se per caso il contenitore si apre al momento sbagliato… eppure, sappiate che la schiscetta è il vostro miglior investimento per il futuro, più solido di molti prodotti di risparmio. Lo dice un’analisi realizzata da “Bravo”, fintech che si occupa di rimettere in equilibrio i debiti delle famiglie italiane: portarsi il pranzo da casa non è solo una questione di gusto o di fibre, ma una vera e propria presa di posizione finanziaria.

Secondo i calcoli, un pasto preparato ai fornelli di casa genera un risparmio medio intorno ai 263 euro al mese, cioè un po’ più di 3.200 euro l’anno. In pratica, è come trovarsi quasi due stipendi in più per il semplice fatto di aver aperto il frigorifero la mattina. Il dato pesa ancora di più in un momento storico in cui la pausa pranzo si mangia — letteralmente — una fetta crescente degli stipendi: in alcune città costa più del 20% del reddito lordo mensile.

Mangiare fuori, il lusso quotidiano

Per capirsi: un piatto di pasta, una bottiglietta d’acqua e un caffè arrivano a costare in media 16 euro al Nord e 13 al Sud. A casa gli stessi ingredienti non raggiungono nemmeno i 2 euro: 1,7 per l’esattezza, sempre secondo Bravo. A patto di aver fatto la spesa con un po’ di attenzione, naturalmente, ma lo scarto è davvero enorme (circa 10 volte) e trasforma la schiscetta in una specie di supereroe del portafoglio.

La ristorazione continua a rincarare — spinta da inflazione, aumenti energetici e materie prime sempre più care — mentre gli stipendi restano ostinatamente fermi. E quindi sempre più lavoratori lasciano perdere la trattoria “di fiducia” e scelgono di diventare chef di loro stessi. A maggior ragione chi lavora da casa: vero è che trasformare la pausa pranzo in cottura e rassetto può sembrare una punizione, ma è molto più conveniente che scendere al bar o anche solo dal fornaio a prendersi un trancio di pizza. Figurarsi andare in trattoria: qualche giorno fa un risotto, un bicchiere di vino e un caffè mi sono costati 27,5 euro… e no, non ero vista Duomo, ma vista Circonvalla. Per carità, risotto buonissimo, però un lusso che non ci si può concedere tutti i giorni… e nemmeno tutte le settimane.

Dove la schiscetta vale un viaggio alle Maldive

La geografia del risparmio è sorprendente. Le città in cui il vantaggio economico è più alto, in termini assoluti, sono Milano e Monza, dove portarsi il pranzo da casa consente di tenersi in tasca fino a 3.630 euro l’anno. Il caso del capoluogo lombardo è emblematico: qui la retribuzione lorda supera i 2.780 euro mensili, ma pranzare fuori costa talmente tanto che, anche con un buon stipendio, il budget rischia di sgretolarsi tra un piatto del giorno e un espresso “obbligatorio”. Subito dietro arrivano altri centri ad alto reddito e costo della vita: Parma, Modena, Bologna.

Al Sud i salari sono più bassi e, anche se pranzare fuori costa meno rispetto al Nord, il peso sul portafoglio è decisamente maggiore. È così che – in proporzione rispetto al salario – è a Vibo Valentia che la schiscetta fa risparmiare di più: fino al 22,3% della retribuzione lorda mensile. Grosseto e Imperia seguono con il 21,5% e il 21%. A Milano, invece, nonostante il risparmio annuale sia altissimo, la percentuale sul reddito scende al 10,8% proprio grazie a stipendi più generosi. Ammesso di percepirli, naturalmente, perché si sa come funziona la media del pollo:..

Facciamo un check con la community

Noi delle ricerche ci fidiamo eh, ma chi meglio della nostra community imbruttita può dirci se davvero si risparmia così tanto preparandosi il cibo da casa? “Per la schiscetta non spendo più i 4 o 5 euro – ci scrive Davide – Nella zona dove lavoro non c’è praticamente nulla sotto i 10 euro“. Stessa cosa Francesco, 3 o 4 euro per la schiscia, che salirebbero a 13-15 per un pranzo fuori. Ovvio, poi dipende anche dove lavori eh! Annalisa, che lavora in San Babila, ci conferma che risparmia molto più di 3600 euro.

Ma occhio perché non è solo questione di cash (cioè, soprattutto di cash, ma non solo). Facendo la spesa e preparando il pranzo a casa si ha la possibilità di scegliere prodotti maggiormente di qualità, come ci conferma Fabrizio.

Certo, bisogna calcolare lo sbatti. Prepararsi la schiscia every day può essere una rottura di co…, diciamolo, ma i nostri imbruttiti ormai sono super organizzati. “Mio marito prepara pasta per un condominio e quindi avanzo dalla cena”, ci spiega Annalisa, e anche per Maria prepararsi la schiscia non è troppo sbatti: “È sempre l’avanzo della cena“. Alessia ci snocciola la sua tecnica da queen: “Preparo le 5 schisce la domenica con la spesa della settimana, per un massimo di 10 euro totali. La sera vorrei avere un po’ di tempo libero, passarlo sempre a cucinare anche no”.

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