Skip to content
Continua la discussione sulla ciclabile di Corso Buenos Aires, tra chi la difende e chi la vorrebbe spostare / Che succede al Quintalino? Il locale di Alessandro Cattelan ha chiuso senza una spiegazione / Beppe Sala è favorevole ad una tassa extra per i super ricchi stranieri / Alla fine l’educazione sessuale alle medie si farà: la Lega ha ritirato il divieto dopo le polemiche / Cucina italiana patrimonio dell’umanità: dall’Unesco arriva il primo sì / Figli e fatturato: in Italia sempre più “bimbi influencer” (loro malgrado): l’80% ha tra gli 0 e i 5 anni / È sempre più difficile vivere a Milano: più di una famiglia su tre fa fatica ad arrivare a fine mese / Il lavoro sta cambiando: adesso non conta più “quanto” lavori, ma “come” / Interessa? Il Plaza Hotel di New York lancia l’experience “Mamma ho perso l’aereo 2”: pizza, limousine e gelato XXL / Bonus single, ecco tutte le agevolazioni per chi vive da solo con i propri sbatti / Continua la discussione sulla ciclabile di Corso Buenos Aires, tra chi la difende e chi la vorrebbe spostare / Che succede al Quintalino? Il locale di Alessandro Cattelan ha chiuso senza una spiegazione / Beppe Sala è favorevole ad una tassa extra per i super ricchi stranieri / Alla fine l’educazione sessuale alle medie si farà: la Lega ha ritirato il divieto dopo le polemiche / Cucina italiana patrimonio dell’umanità: dall’Unesco arriva il primo sì / Figli e fatturato: in Italia sempre più “bimbi influencer” (loro malgrado): l’80% ha tra gli 0 e i 5 anni / È sempre più difficile vivere a Milano: più di una famiglia su tre fa fatica ad arrivare a fine mese / Il lavoro sta cambiando: adesso non conta più “quanto” lavori, ma “come” / Interessa? Il Plaza Hotel di New York lancia l’experience “Mamma ho perso l’aereo 2”: pizza, limousine e gelato XXL / Bonus single, ecco tutte le agevolazioni per chi vive da solo con i propri sbatti
CONDIVIDI:
Link copiato!

Ma in che senso la Vigna di Leonardo chiude per diventare un hotel?

Il vigneto di Da Vinci e la Casa degli Atellani, appartenuta a Ludovico il Moro, un anno fa sono stati venduti al gruppo LVMH. Che adesso ha deciso di chiudere

Che bel posticino la Vigna di Leonardo. Che sogno. Ci siete mai stati? No perché anche se siete di Milano, vivete a Milano e avete la family milanese da generazioni, possibilissimo che non ci abbiate mai messo piede per quella misteriosa tendenza a procrastinare le attività a noi più vicine. Comunque oh, che bellezza. La conoscete – no? – la storia della Vigna? Si tratta – ça va sans dire – di un vigneto in centrocentro (Corso Magenta 65) che Ludovico il Moro donò a mister Leonardo da Vinci nel 1498, mentre stava ancora lavorando all’Ultima Cena, per ringraziarlo delle “svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca”. E adesso la bad news: la celebre Vigna resterà ufficialmente aperta solo per pochi giorni, cioè fino al 30 settembre. Forse per cominciare la conversione in hotel. Ouch.

Instagram
lavignadileonardo

Instagram

Sì perché il vigneto del genio e la adiacente Casa degli Atellani, appartenuta a Ludovico il Moro, un anno fa sono stati venduti al gruppo LVMH, quello per intenderci di Christian Dior, Bulgari, Marc Jacobs, Louis Vuitton e Tiffany & Co.. Il nuovo boss ha così deciso di chiudere la baracca, confermando la temuta indiscrezione che circolava da qualche mese. Ora: il fatto che vogliano farci un hotel non è necessariamente il male assoluto. Non immaginatevi che arrivi una gru a spappolare la Vigna per piazzarci una piscina con chiringuito. Tutto resterà dove deve restare (almeno… immaginiamo, dai), solo che per entrarci bisognerà presumibilmente prenotarsi una stanza. Sicuro i turisti ci andranno pazzi, del resto che experience dev’essere soggiornare nelle stanze appartenute a Ludovico il Moro e passeggiare nel giardino col vigneto di Leonardo da Vinci? Incredibile.

Ciò significa però che molto probabilmente i non clienti dell’hotel non potranno più godere del gioiellino dell’inventore. Ludovico il Moro – per fare un po’ l’Alberto Angela della situa – regalò il terreno a Leonardo nel 1498, “una vigna di circa 16 pertiche, che fu impiantata e coltivata nei campi in fondo al giardino della Casa degli Atellani, ultima traccia esistente del quartiere residenziale che il duca di Milano sognava per i suoi uomini più fedeli”, come si legge nel sito ufficiale, per non cannare. Nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono e imprigionano il Moro e anche Leonardo da Vinci lascia Milano, non smettendo mai di occuparsi della sua vigna: la riconquisterà quando i Francesi gliela confischeranno e in punto di morte, nel 1519, la citerà nel testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte al suo allievo prediletto Gia Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Pigiando sul tasto avanti veloce saltiamo i molti passaggi di proprietà che avvennero nei secoli, e arriviamo al 1922, quando la Casa degli Atellani finisce in mano alla famiglia dell’industriale Ettore Conti che la fa restaurare. Nel giardino, in collab con l’Università degli studi di Milano, è stato realizzato un reimpianto filologico della Vigna, di cui è stato identificato il ceppo di appartenenza. Che storia, eh?

Raga, non si sa precisamente come andrà a finire. Entro il 30 settembre però possiamo ancora garantirci un ingresso con audioguida (o guida live). Meglio approfittarne.

CONDIVIDI:
Link copiato!