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Padel ciaone: ecco tutto quello che dovete sapere sul plogging, lo sport dove si corre raccogliendo rifiuti

Vi spieghiamo in cosa consiste questo nuovo sport super green, e come partecipare alla seconda edizione del Mondiale

Se vi siete scimmiati col padel, adorerete il plogging. Uno sport nuovissimo e molto green. Conoscete? Questa attività è composta dalla combo corsetta-raccolta dei rifiuti ed è talmente nobile da avere addirittura il suo mondiale. Interessa partecipare? Allora mettetevi comodi che vi spieghiamo tutto.

Il plogging è esattamente questo: jogging mentre si raccolgono i rifiuti. Un’attività sportiva e pure ecologica, il cui nome è la crasi della parola inglese running (correre) e di quella svedese plocka upp (raccogliere). Il merito della sua diffusione si deve allo svedese Erik Ahlström, che ne ha ampiamente parlato su Facebook. Tanto è bastato per far scattare l’interesse degli amanti della corsa in tutto il mondo, e pure in Italia. Proprio noi, nel 2021, abbiamo ospitato il primo campionato mondiale in Val Pellice. La figata è che il plogging è super inclusivo: possono partecipare tutti, a tutte le età. “Si può dire che questa disciplina sportiva è nata in Italia ma gli svedesi, oltre ad averla battezzata, hanno contribuito a diffonderla”, ha spiegato a Repubblica Roberto Cavallo, ultrarunner e ideatore del primo mondiale di plogging, da lui praticato e sponsorizzato prima ancora che gli svedesi gli trovassero un nome.

Come potete immaginare, il plogging è uno sport perfetto per l’Imbruttito. Non solo è molto green, ma è top per ottimizzare il tempo facendo anche qualcosa di positivo. Chi partecipa, infatti, va a correre munito di sacchi della spazzatura per raccogliere i rifiuti che becca in giro. I benefici di questo sport sono diversi: fa consumare calorie, è un ottimo antistress, aumenta la resistenza e rinforza i muscoli grazie ai movimenti (tipo squat) necessari per raccogliere i rifiuti. E poi può praticarlo chiunque, basta avere le scarpe giuste e via andare. “È una corsetta, si può anche camminare, si piegano le gambe e si raccoglie ciò che si trova in terra”, ha spiegato Cavallo. “Le prime cose che vengono applicate sono lo sguardo e l’attenzione, perché siamo un po’ assuefatti e non notiamo la quantità di rifiuti intorno a noi. Il primo senso da attivare per ploggare è la vista, poi si cammina con un paio di guanti, con un sacchetto e si chinano le gambe. Non è obbligatorio pulire tutto ma ogni singolo gesto è importate”.

E allora, vi interessa partecipare al mondiale? La seconda edizione tornerà dal 30 settembre al 2 ottobre 2022 e per iscriversi ci sono due way. La prima: partecipare alle gare, che poi sono corse in montagna; oppure farlo da casa propria, con una virtual challenge. Ci saranno lo stesso numero di donne e uomini e nella scorsa edizione era presente anche un atleta paralimpico. Evviva l’inclusività, evviva il plogging! Ci becchiamo al mondiale, saremo quelli intenti a raccogliere rifiuti!

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