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Hai capito Citylife? Il quartiere ha vinto l’oscar mondiale della sostenibilità

Milano è la prima città al mondo ad avere un quartiere che ha ottenuto il livello Platinum in tre certificazioni internazionali di sostenibilità urbanistica.

Era il 1995 quando Toto Cutugno, l’italiano vero, cantava Voglio andare a vivere in campagna, ma vivo qui in città e non mi piace più. Ecco, nel 2023 avrebbe scritto Voglio andare a vivere a CityLife, non in campagna. Il quartiere delle tre torri, aspé no, quello dove vivono i Ferragnez, ha vinto l’Oscar della sostenibilità urbanistica. Cioè, ha ottenuto il livello Platinum in ben tre certificazioni. E dato che è la prima area al mondo ad averlo ottenuto, siamo già pronti al brindisino con gli amici mentre sfogliamo gli annunci per acquistare casa lì. Poi però ci rendiamo conto che 6 milioncini come i Ferragnez non ce li abbiamo e allora continuiamo fare i cin cin e basta.

Le tre certificazioni di sostenibilità sono state attribuite da prestigiosi enti certificatori indipendenti. Quali? Beh, ve li citiamo perché così vogliono le regole di un articolo scritto per bene ma tanto, né noi né voi li conosciamo: il Leed for Cities and Communities, assegnato da U.S. Green Building Council, il Well Community Standard dell’International WELL Building Institute e la certificazione SITES, assegnata da Green Business Certification Inc. Non solo, CityLife è anche il primo al mondo ad ottenere il livello Platinum nel pilot SITES for Existing Landscapes, qualunque cosa significhi.

Come ogni riconoscimento che si rispetti, queste certificazioni sono state assegnate grazie a precise valutazioni. Infatti, lo smart district più famoso d’Italia è stato premiato per il minore impatto possibile sull’ambiente, dato da progettazione, sviluppo e gestione di comunità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Per l’impatto positivo sul benessere psico-fisico delle persone, valutato grazie allo sviluppo di una comunità resiliente, inclusiva (ah davvero?) e integrata, basata su una forte identità. E, infine, per il rispetto della natura ottenuto tramite la creazione, lo sviluppo e la gestione di spazi esterni e paesaggi sostenibili. Il risultato è (o dovrebbe essere) un quartiere place to be per tutti i milanesi e per le circa 11 milioni di persone che visitano CityLife ogni anno.

Bisogna dire che la zona è in corso di riqualificazione urbanistica ed è una delle aree più grandi d’Europa, circa 366.00 mq, ad essersi rifatta il maquillage. Però diciamocelo, mica possiamo fare tutto il giorno solo passeggiate nel verde, eh dai raga dopo un po’ ci prende l’ansia da troppo relax e andiamo in sbattimento perché abbiamo capito che l’attico a CityLife non possiamo permettercelo. E quindi? Almeno consoliamoci con lo shopping nel centro commerciale, ah no si dice shopping district, dove possiamo anche mangiare e bere. Ma se vogliamo proprio strafare, possiamo anche fare una passeggiata negli orti fioriti mentre i più sportivi possono giocare a tennis. E per chi vuole fingere di fare sport c’è anche il padel.

Autore: Monica Falcinella

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