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Settimana corta anche in Italia? Why not. In Europa sono diversi i paesi che ci stanno provando, e con successo (vedi i nostri approfondimenti su Gran Bretagna, Belgio, Islanda e Scozia), mentre in Italia l'iniziativa è partita da poche aziende come Carter & Benson, Mondelez International e Intesa San Paolo. Ognuna con modelli diversi e diversa organizzazione, tutte con l'idea di promuovere una nuova visione della gestione del lavoro. Non solo, settimana corta significa anche risparmio: limitando l'uso degli spazi lavorativi, si ruducono tra le altre cose anche le spese di luce e gas che in questo periodo sappiamo essere piuttosto folli. E poi oh, pare che i dipendenti siano più felici, e i dipendenti più felici pare siano anche più produttivi. Win win.

Come riportato da un approfondimento del Sole24Ore, le aziende italiane che mettono in atto la settimana corta stanno crescendo. Magari non come funghi dopo un temporale, ma crescono. Un bel segnale. Tipo, a Cologno c'è Tria Spa, azienda che produce macchine per il riciclo della plastica. In base a un accordo interno, da gennaio a luglio di quest’anno si è deciso di testare la chiusura dell'office il venerdì alle 12. Quindi non proprio una settimana corta, diciamo una settimana non-lunga. "A differenza dello smart working, che non tutti i lavoratori possono fare, volevamo introdurre una misura valida per tutti, per essere più moderni e più attrattivi, anche se siamo un’azienda nata nel 1954", ha spiegato al Sole l’amministratore delegato Stefano Venturelli. Ci sta, viva l'evoluzione.

Nel bolognese c'è la Toyota Material Handling, che grazie a un accordo di secondo livello ha previsto di retribuire turni di sette ore come turni di otto ore ai suoi 700 dipendenti; di Banca Intesa vi abbiamo già parlato, no? Da gennaio ha deciso che, chi vuole, può lavorare per quattro giorni a parità di retribuzione. Un'opzione che può essere fatta di settimana in settimana, belli comodi, in accordo con il proprio responsabile. Niente male nemmeno questa solution. Non settimana corta ma flexy week per Awin Italia, che fa parte di un network multinazionale del marketing. Praticamente tutti i 1200 lavoratori nel mondo possono scegliere o una giornata libera o due mezze giornate libere a settimana, in base a una nuova policy aziendale in vigore da gennaio. "Nelle settimane che hanno giorni festivi o se il lavoratore si assenta per periodi di cinque giorni, deve usare le ferie", ha spiegato al Sole Daiana Iacono, client services director di Awin Italia. La divisione italiana ha inoltre deciso di mixare la flexy week con il lavoro agile: lo scorso luglio e agosto, infatti, ha deciso di chiudere gli uffici e di far lavorare i dipendenti da casa. Poco importava se la casa fosse a Milano o al mare.

Come vedete non parliamo di centinaia di aziende, ma comunque di prime esperienze che potranno poi suscitare imitazione, laddove i risultati fossero dichiaratamente positivi. "Bisogna passare dalla cultura del controllo a quella della fiducia nei propri collaboratori - ha confermato William Griffini, ceo di Carter & Benson - Per noi che adottiamo la settimana corta dal 2019 i risultati sul fatturato sono assolutamente positivi: chi è più felice vende un prodotto migliore". Taaac!

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